Oggi per comprare una casa chi sceglie il Mutuo a tasso fisso non ha più le garanzie che aveva in passato. La situazione.
La crisi economica, l’inflazione e i costi delle materie prime ricadono (anche) nel comparto mutui. “Non ne esce vivo nessuno”, viene proprio da pensare. Da qualsiasi angolazione la vogliamo vedere, oggi tutto costa molto più caro. Dopo la pandemia, speravamo in una sorta di “rinascita”, economica e psicologica. Invece, il “baratro”.
L’ultima “denuncia” in ordine temporale viene da Codacons, che spiega con numeri e nero su bianco cosa significa oggi accendere un mutuo. Nonostante le agevolazioni del Governo, ad esempio quelle per gli under 36, investire sul mattone è sempre più difficile. E non solo in l’Italia, Paese noto per questa propensione, il mercato immobiliare sta entrando in una crisi senza precedenti. In America, la richiesta di accensione mutui è scesa di un bel 2,3% in pochissimo tempo.
Cosa succede oggi a chi accende un Mutuo a tasso fisso
Gli aumenti sui mutui sono un fenomeno solitamente “fisiologico”, perché ovviamente variano in base all’economia del momento. Ciò che sta accadendo adesso, però, è una crescita molto alta dei tassi e che si è verificata da inizio anno a forte velocità.
Secondo i calcoli effettuati da Codacons, gli aumenti fanno sì che un mutuo costi – rispetto all’inizio del 2022 – decine di migliaia di euro in più. Nello specifico, Codacons “snocciola” numeri e percentuali. L‘Eurirs sui tassi fissi è passato dallo 0,53% di gennaio all’1,75% a maggio, su base trentennale. Per mutui a 25 anni dallo 0,57% all’1,86%. Per un mutuo ventennale, dallo 0,60% all’1,97%.
Per quanto riguarda il Tasso Annuale Nominale, si sono visti incrementi dall’1,18% 2,04% per i mutui ventennali. Per operazioni di 25 anni, aumenti dall’ 1,22% al 2,16%. Chi ha stipulato un mutuo trentennale, ha visto schizzare il Tan dall’ 1,25% al 2,25%. Questi aumenti di percentuale si riversano semplicemente su una cosa: l’aumento della rata mensile/semestrale del mutuo. Si stimano almeno 40-50 Euro in più al mese, e “il bello” viene anche dalle spese correlate, come ad esempio perizie, costi bancari e/o di accensione delle pratiche.
I numeri diffusi da Codacons
Non possono esserci interpretazioni o dubbi sui numeri pubblicati da Codacons. “un mutuo a 20 anni aperto oggi costa 9.555 euro in più rispetto allo stesso mutuo aperto a gennaio. Circa +13 mila il mutuo a 25 anni e addirittura +17.640 quello a 30 anni“.
Nonostante questa preoccupante tendenza, sembra che gli italiani scelgano ancora il tasso fisso quando acquistano la prima casa. Le incertezze sull’andamento della moneta non portano a preferire il tasso variabile. Le rate, seppur più alte, con il tasso fisso non danno “sorprese” e vengono ancora preferite dalla maggior parte dei cittadini che comprano casa.