Omicron 5, la variante fa paura: trasmissibilità, immunoevasione e pericolosità

La variante Omicron 5 si trasmette più facilmente delle “sorelle” precedenti, ha un alto tasso di immunoevasione ed è considerata più virulenta. Siamo realmente in pericolo?

L’allerta cresce a causa di Omicron 5, una variante dalle caratteristiche pericolose che si sta diffondendo velocemente eludendo la vaccinazione.

Omicron 5 sintomi
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La mutazione del Covid in Delta prima e Omicron poi non rallenta mettendoci davanti ad una nuova variante, la numero 5, dalle caratteristiche pericolose. Sarà un’estate di nuove restrizioni? Per ora il Portogallo risulta tra le nazioni più colpite con una elevata diffusione dei contagi – siamo alla sesta ondata – che non lascia presagire nulla di buono. Omicron 5, infatti, risulta essere più facilmente trasmissibile rispetto alle varianti precedenti ma ha un altro aspetto che la rende alquanto pericolosa. Nello specifico, ha un alto tasso di immunoevasione ossia è capace di eludere il vaccino e la guarigione molto facilmente. Come è possibile?

Omicron 5, studiamone la pericolosità

Omicron 5 – detta anche BA.5 – presenta due mutazioni che le permettono di legarsi alle cellule umane in modo alquanto efficace risultando più trasmissibile. Lo studio è stato approfondito dalla piattaforma BiorXiv che raccoglie le ricerche prima della revisione della Comunità Scientifica. La conclusione potrebbe spiegare i numerosi casi segnalati in Portogallo, afferma il virologo Francesco Broccolo dell’Università Bicocca di Milano, oltre a sottolineare come parlare di un indebolimento del virus SarsCov2 sia prematuro.

Ad oggi, come detto, il Portogallo presenta la percentuale più alta di Ba.5 con circa il 37,5% e un aumento di 15 punti percentuali circa nell’arco di un mese. Le altre nazioni europee, invece, si mantengono su percentuali inferiori (Germania e Gran Bretagna all’1,28%; Danimarca e Italia allo 0,4% in data 3 maggio). Il rapido aumento dei contagi in Portogallo potrebbe essere legato alla contemporanea diffusione delle varianti 4 e 5 con la mutazione L452R – presente in entrambe – capace di modificare ampiamente la proteina Spike che si aggancia alle cellule umane (come è successo con Delta e Lambda). In più le sottovarianti riescono a sfuggire agli anticorpi presenti nell’organismo grazie al vaccino o ad un contagio prevedente. Come se non bastasse Omicron 5 sembrerebbe sinciziogena, proprio come Delta, risultando più aggressiva.

L’aggressività della sottovariante è un pericolo per l’uomo

BA.5 è sinciziogena cioè le cellule polmonari che vengono infettate dal virus si fondono con quelle adiacenti sane. Lo studio è stato condotto su culture cellulari in vitro ma la connessione con la patogenicità in vivo è quasi certa. Di conseguenza, l’ipotesi di una evoluzione del virus verso una attenuata patogenicità sembrerebbe vacillare a favore di una nuova previsione.

È impossibile stabilire con certezza che il virus diventerà sempre più debole dato che al momento abbiamo assistito ad un andamento altalenante prima con Omicron 1, meno contagioso di Delta, poi con Omicron 4 e 5, più contagiosi delle varianti precedenti e con due mutazioni aggiuntive rispetto a Delta. Quando il virus diventerà attenuato? Secondo il virologo non è dato saperlo.

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