La proposta di aumentare la pensione minima in quanto milioni di pensionati sono costretti a vivere con meno di mille euro al mese.
Le pensioni minime hanno un importo troppo basso. Urge un adeguamento al costo della vita e un rialzo fino a mille euro. Questo è quanto richiesto da Antonello Patta.
L’Italia ha il “braccio corto” quando si parla di stipendi e pensioni. Rispetto alle altre nazioni europee abbiamo, infatti, le retribuzioni mensili più basse per non parlare degli assegni pensionistici che continueranno a diminuire sempre più in base alle previsioni future. Tante famiglie e pensionati faticano ad arrivare a fine mese e a far quadrare i conti soprattutto in questo primo semestre 2022 con le conseguenze della guerra in Ucraina.
Quando c’è un affitto da pagare, le bollette, la spesa alimentare come si può sopravvivere con meno di mille euro al mese? Eppure ci sono pensionati che prendono la pensione minima ovvero 524,32 euro al mese. Gli aiuti del Governo possono incrementare la cifra ma si tratta comunque di un importo notevolmente inadeguato rispetto al costo della vita. Da qui la richiesta di Antonello Patta, responsabile nazionale del lavoro del Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea, di un adeguamento delle pensioni minime fino a mille euro.
La situazione in Italia secondo Patta
Le puntualizzazioni di Antonello Patta riguardano stipendi e pensioni minime. Nello specifico il responsabile specifica come l’Italia sia la nazione con milioni di pensionati che vivono con una somma inferiore a mille euro e con i salari medi inferiori del 3% rispetto a 30 anni fa mentre in Francia sono aumentati del 30% e negli Stati Uniti del 50%.
I lavoratori, soprattutto giovani e donne, sono poveri a causa della precarietà del lavoro, della saltuarietà, del part time e dei contratti “pirata”. La situazione, poi, è destinata a peggiorare dato che l’inflazione – ora al 6,9% – continuerà a salire sferrando un duro colpo a chi ha un reddito non elevato. Aumenterà, così, il numero di famiglie prossime alla soglia di povertà che a fine mese rimarranno senza soldi. Quali interventi propone il Governo? Il Bonus 200 euro una tantum. Per Patta si tratta di un misero palliativo che non farà uscire le persone dal profondo baratro. E il Fisco che scarica il 97% dell’Irpef sui lavoratori e pensionati? Un altro terribile aspetto del nostro Paese, simbolo del massacro del lavoro e della divergenza tra economia italiana e quella delle altre nazioni europee che da venti anni imperversa facendo crescere disuguaglianza e squilibri territoriali.
La pensione minima di mille euro rimarrà un sogno?
Patta suggerisce le soluzioni per migliorare la situazione drammatica. Occorre aumentare i salari imponendo il minimo di dieci euro all’ora netti, fissare la pensione minima a 1.000 euro, bloccare i costi delle bollette, calmierare i prezzi dei generi alimentare e di prima necessità e creare piani nazionali per la casa e il lavoro. La precarietà – secondo Antonello Patta – andrebbe abolita mentre il Governo dovrebbe investire di più sulla scuola e la sanità. La riconversione ecologica, poi, dovrebbe avere una spinta maggiore e partite dal sud. Il Fisco, poi, dovrebbe garantire maggiore equità ed attenzione in merito ai redditi da lavoro e da capitale inserendo una tassa progressiva sulle ricchezze partendo da un milione di euro.
Le mosse, se messe in atto, risulterebbero sicuramente favorevoli per i cittadini ma occorre capire se l’attuazione è fattibile oppure se si nascondono insidie che peggiorerebbero la situazione. L’idea di un salario più alto e di una pensione dignitosa è allettante e ogni cittadino spera che il Governo trovi le condizioni giuste per poter raggiungere questo nuovo livello da cui far ripartire l’Italia.