Quando sta per nascere un bambino, in molti vanno a cercare il significato del nome, per dare un valore aggiunto alla scelta.
Tra nomi e cognomi, però esiste da sempre una correlazione molto interessante, sia dal punto di vista storico che emozionale. Sappiamo ad esempio che alcuni nomi di battesimo sono stati utilizzati di più in alcuni anni rispetto ad altri. E che le combinazioni coi cognomi hanno creato personaggi divenuti poi “iconici”.
Esistono addirittura delle Leggi che impediscono ai genitori di dare nomi “inappropriati o offensivi” ai figli. Dunque quando si va a scegliere quello che sarà il nome della progenie stiamo molto attenti. Anche perché il valore ad esso attribuito comprende tantissime cose: la storia familiare, un evento importante della vita, un omaggio a qualcuno di importante e molto altro ancora.
Il significato del nome: a cosa rimandano i nomi più usati in Italia?
Come detto sopra, nelle diverse epoche anche i nomi hanno subito l’influenza delle “mode”. Ad oggi sappiamo che i nomi più diffusi in Italia in assoluto sono Francesco e Francesca, Giulia, Alessandro, Andrea (per maschi e femmine), e ancora Matteo, Lorenzo e Gabriele, nonché Sara, Sofia, Martina e Giorgia.
Esistono anche dei nomi più “rari” come ad esempio Angelico, Gualtiero, Giusto, Ismael, Neri per i maschi e Ottavia, Luce, Nives, Clarissa e Tessa per le femmine.
Il significato del nome Francesco o Francesca
Si tratta del nome più diffuso in assoluto. Ad oggi si contano più di 1 milione di Francesco o Francesca. Il “boom” è dovuto anche alla nomina di Papa Francesco, ma pensiamo anche alla storia di San Francesco e al suo voto “di povertà e umiltà”. Infatti i nati con questo nome sono persone molto generose e altruiste. Al tempo stesso, individuano fin da giovani i progetti importanti per la propria vita, si impegnano e raggiungono sempre i traguardi prefissati.
Giulia e Giuliana o Giuliano
In Italia ci sono circa 140 mila Giulia o similari. Questo nome deriva dal latino “Iulius”, che era riferito alle nobili famiglie romane, la Gens Iulia. Chi ha questo nome si distingue per un carattere coraggioso, intrepido e avventuroso, sempre alla ricerca di esperienze nuove.
Andrea
Questo nome ambigenere è noto e apprezzatissimo. In Italia se ne contano almeno 300 mila. Sulla sua origine ci sono varie teorie: potrebbe derivare dal sostantivo greco “andréia”, che significa “coraggioso”, ma anche nel mondo cristiano (per il rimando all’Apostolo) è un nome molto popolare. La personalità degli e delle Andrea è davvero variegata e poliedrica e le persone con questo nome ottengono spesso un grande successo nella vita.
Sara o Sarah
Il nome Sara è invece di derivazione ebraica e ha un significato molto bello: “signora-principessa”. Ovviamente si rifà all’Antico Testamento, nel quale si racconta la storia della moglie di Abramo che ebbe l’opportunità di mettere al mondo un figlio anche se sterile. Il carattere delle Sara o Sarah si individua immediatamente in una personalità energica e coraggiosa, talvolta irriverente. Ma la tempo stesso generosa con chi ama e disposta a fare sacrifici per le persone a cui tiene.
Quanto incide il cognome nel destino?
Se ad ogni nome vengono associate alcune peculiarità caratteriali, sul cognome possiamo sbizzarrirci ancora di più. Sono innumerevoli le pubblicazioni saggistiche sull’origine dei cognomi, e anche sulle correlazioni tra cognomi e professioni intraprese dai loro portatori.
Tanto per fare qualche esempio, chi non ricorda il famoso atleta Bolt? Il corridore giamaicano che ha battuto tantissimi record ha il cognome proprio adatto, infatti “bolt” significa “fulmine” ma anche “scappare”. E che dire di un campione americano molto famoso di poker, che si chiama Chris Moneymaker? “Moneymaker” significa “colui che fa soldi”.
Non mancano agenti immobiliari che di cognome fanno “house”, la cui traduzione è ovvia. Oppure di poliziotti che si chiamano Lawless (ovvero “fuorilegge”). Ma non solo all’estero troviamo corrispondenze intriganti e interessanti. In Italia, ad esempio, abbiamo l’ex capo della Polizia Antonio “Manganelli”, l’ex magistrato Luigi “de Magistris” o il cardinale “Cantalamessa”.
Certamente avere un cognome che significa un qualcosa di preciso può inconsciamente portare a prendere una strada di vita che altrimenti non si sarebbe rivelata. E non si tratta di una teoria “da bar” ma di una serie di disquisizioni filosofiche perpetrate anche da illustri personaggi durante tutto il ‘900.
Uno su tutti, citiamo il pensiero del famoso psicologo Carl Jung. Egli studiò la letteratura prodotta fino ad allora e scrisse alcuni saggi a riguardo. Tra le altre cose, portò alla luce il cognome del suo “antagonista”, Sigmund Freud. Freud significa “piacere” e, guarda caso strano, molta della teoria sulla psicanalisi di Freud si basa proprio sulle relazioni (sane o perverse) delle persone con la propria sessualità.
In conclusione, è molto probabile che le persone sviluppino una propensione a svolgere un mestiere (o una filosofia di vita) coerente col proprio cognome.