È davvero arrivata la fine della storia per i veicoli a benzina e diesel. Stop definitivo dal 2035, ecco cosa cambierà.
La decisione definitiva all’annosa questione è arrivata direttamente dal Parlamento Europeo. Dal 2035 non potranno più essere prodotte auto e veicoli a motore termico. Cioè quelli che adesso sono alimentati a benzina o gasolio. Sembra una data lontanissima ma il cambiamento sta già avvenendo anche dal punto di vista pratico.
Naturalmente anche l’Italia, attraverso il Cite, aveva già espresso la suddetta volontà. In una delle ultime dichiarazioni rilasciate, illustrava le fasi del graduale passaggio allo stop definitivo. Il 2035 è stato individuato l’anno ultimo per i veicoli, mentre per i furgoni e i mezzi di trasporto del comparto commerciale ci sarà tempo fino al 2040.
Una domanda, tra le altre, sorge comunque spontanea: che fine faranno i benzinai? Ecco quali scenari si prospettano e quali potrebbero essere gli step antecedenti al “grande reset delle auto”.
Stop ai veicoli a benzina e diesel, ecco cosa accadrà a breve
Si fa presto a dire “mai più auto a motore”, ma la realtà è ovviamente molto più complessa. Intorno alla produzione ed utilizzo dei milioni di mezzi che abbiamo oggi sono coinvolti molti comparti. Innanzitutto, possiamo immaginare che già nel vicino futuro l’acquisto di auto a benzina o diesel diminuirà costantemente.
Ciò anche grazie agli incentivi dei Governi sui modelli elettrici. Per l’acquisto, e anche per gli sconti sulla Tassa di Proprietà. Molte sono le Regioni d’Italia che stanno attuando iniziative in questo senso.
Immaginiamo però che già da prima del 2035 ci saranno molte meno auto a motore termico, perché da quella data non potranno più essere vendute. Quindi anche chi ne fosse in possesso, non potrebbe recuperare qualche soldo cedendole ad altri.
L’unica alternativa che rimane è il fatto che le auto prodotte entro il suddetto anno potranno circolare anche in seguito. Almeno fino a che le funzionalità dei veicoli rispettino gli standard previsti dalla Legge. Come il superamento della Revisione. Di conseguenza, il mercato dei pezzi di ricambio dovrà rimanere operativo, anche se in forma ridotta rispetto ad oggi.
Nel mentre, però, i Governi dovranno cominciare a far installare molte più colonnine per la ricarica dei veicoli. Visto che il loro numero è destinato ad aumentare progressivamente e massicciamente. Sempre i Governi dovranno occuparsi di ideare strategie efficaci per smaltire tutte le batterie elettriche che verranno utilizzate dai nuovi mezzi.
E i benzinai?
Esattamente come per il comparto dei pezzi di ricambio, anche i benzinai dovranno mantenere il loro “ruolo” fino a che non sarà scomparsa l’ultima auto a benzina o diesel. Nel contempo, però, dovranno trasformarsi e diventare fornitori di energia invece che di carburante.
La speranza è che durante questo periodo di transizione non vadano a mancare tutti i tipi di risorse necessarie a tutti i tipi di veicoli. Si rischia di voler fare benzina e di trovare solamente colonnine, e viceversa. O di avere bisogno di un pezzo di ricambio e vedere i prezzi schizzare alle stelle. Non dimentichiamo che sono anche in atto molteplici progetti per creare veicoli alimentati a idrogeno o biocarburanti. Quindi un tassello in più da far incastrare bene in questo puzzle, che dovrebbe portarci a breve in un mondo quantomeno più pulito.