L’assenzio è pianta erbacea molto comune ed è l’ingrediente principale di una bevanda alcolica. Usata fin dall’antichità come medicinale.
L’assenzio (Artemisia absinthium L) è una pianta aromatica che ha un profumo simile alla salvia e un sapore amaro. Esiste, però, anche una varietà più dolce, l’Artemisia annua. Questa pianta aromatica in erboristeria è utilizzata per fare medicinali.
Il principio attivo è il tujone che però è tossico. Nella pianta sono presenti l’alfa tujone e il beta tujone. L’alfa turione è quello tossico. Infatti, una ricerca sugli animali, pubblicata nel 2000 sulla rivista PNAS (vol.97, n.8; https://doi.org/10.3390/plants9091063), avrebbe stabilito la neurotossicità dell’alfa turione che causerebbe convulsioni e morte, se somministrato in dosi elevate.
Assenzio: che cos’è e quali sono le proprietà
L’assenzio era utilizzato già nell’antichità per curare diverse malattie. Nel 2020 uno studio sull’importanza storica dell’assenzio nella medicina (Plants 2020, 9(9), p.1063; https://doi.org/10.3390/plants9091063) confermerebbe che l’assenzio:
- stimola la digestione e l’appetito;
- ha proprietà antibatteriche;
- è un antimicotico e un antiulcera;
- previene danni al fegato;
- è un antinfiammatorio;
- stimola il sistema immunitario.
Inoltre, l’assenzio conterrebbe: oli essenziali, acidi fenolici, flavonoidi, cumarine.
Benefici e usi
Nel 1921 il governo degli Stati Uniti vietò l’assenzio come bevanda perché credeva che fosse un allucinogeno. Dal 2007 i rivenditori possono vendere l’assenzio purché sia privo di tujone, ovvero il livello sia inferiore a 10 parti per milione. Inoltre, la FDA (Food and drug administration) consente ai produttori di utilizzare questa erba aromatica come additivo alimentare, purché non contenga tujone.
In Europa e in Asia l’assenzio era molto usato nel trattamento gastrointestinale. Ancora oggi nelle erboristerie si vendono prodotti a base di assenzio ed è proprio utilizzato per migliorare la digestione, l’acidità di stomaca e aumentare l’appetito.
Nel 2018 un articolo pubblicato nella rivista Canadian Journal of gastroenterology and hepatology (Vol.2018, ID 4601420; https://doi.org/10.1155/2018/4601420) spiega che il gusto amaro di questa erba stimolerebbe i succhi gastrici e migliorerebbe il flusso sanguigno.
Altri benefici riguardano il trattamento antinfiammatorio. Infatti, alcune ricerche recenti avrebbero stabilito che l’uso topico (in crema o gel) dell’assenzio potrebbe essere utile nell’infiammazione del ginocchio anche se causato dall’artrosi (Iran J Med Sci. 2017 Nov, 42(6), pp.524–531).
Invece, altri recenti studi avrebbero dimostrato che l’assenzio potrebbe essere utilizzato come antidepressivo perché il suo utilizzo aumenterebbe la produzione di serotonina (Antibiotics 2020, 9(6), p.353; https://doi.org/10.3390/antibiotics9060353).
Ma potrebbe essere utile anche nelle malattie neurologiche, come Alzheimer e Parkinson, perché ridurrebbero confusione, delirio e disorientamento (Plants 2020 9(9), p.1063; https://doi.org/10.3390/plants9091063).
Infine, altre ricerche confermerebbero che questa pianta potrebbe essere utile per bilanciare la glicemia e l’insulina e ridurrebbe i livelli di zucchero nel sangue nelle persone con diabete di tipo 2 (Antibiotics 2020, 9(6), 353; https://doi.org/10.3390/antibiotics9060353).
Comunque sia, in tutti gli studi i ricercatori hanno affermato che si dovrebbero eseguire ulteriori ricerche sull’uomo per confermare che l’assenzio possa essere realmente utile nelle malattie descritte in precedenza.
Rischi
Riguardo ai rischi i ricercatori, analizzando i risultati degli esami eseguiti sugli animali, avrebbero scoperto che il tujone (soprattutto l’alfa tujone) provocherebbe convulsioni e anche influire sulla fertilità. Inoltre, potrebbe causare reazioni allergiche, tra cui rinite e dermatiti. Altri studi, infine, avvertono che durante la gravidanza l’utilizzo dell’assenzio andrebbe evitato.
In conclusione, il consiglio è di rivolgersi al proprio medico qualora si decidesse di utilizzare prodotti a base di assenzio per non causare danni alla salute.
(le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici pubblicati su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)