I tassi di interesse dei mutui sono in costante crescita; ottenere un finanziamento a tasso fisso sembra un’utopia. Come risolvere il problema e acquistare casa?
Tasso fisso, variabile e variabile con cap: tre opzioni differenti di mutui con pro e contro ma solo una scelta potrebbe rivelarsi la più idonea nell’attuale contesto generale.
Da diversi anni a questa parte comprare una prima casa sta diventando sempre più difficile. Le banche chiedono solide garanzie come la busta paga in un periodo in cui trovare un lavoro dipendente a tempo indeterminato sembra un miraggio. La figura del garante non è più ben accetta come in passato e i paletti imposti dagli istituti per ottenere l’erogazione di un mutuo diventano ogni giorno più vincolanti.
L’obiettivo della banca è evitare il pericolo di insolvenza del debitore e di conseguenza utilizza ogni strumento a disposizione per valutare l’affidabilità creditizia del cliente. Esamina attentamente, poi, le entrate mensili per verificare la reale possibilità di corrispondere nei tempi stabiliti la rata del finanziamento. Nello specifico, l’importo mensile non può può superare il 30/40% dello stipendio. Di conseguenza l’aumentare dei tassi di interesse rende sempre più complicato ottenere un mutuo dato che andrà ad influire negativamente sulle rate mensili che raggiungeranno cifre troppo elevate per le tasche dei giovani lavoratori.
Mutui a tasso variabile con cap, sono la soluzione vincente?
Richiedere un mutuo a tasso fisso è quasi impossibile per l’elevato valore della rata mensile. Scegliere un tasso variabile potrebbe essere un macigno sul piede qualora i tassi continuassero a salire vertiginosamente. Rimane una terza possibile tra le preferite degli italiani ossia il tasso variabile con cap, un tetto massimo oltre cui la rata non può andare. Essendo variabile il Tan viene stabilito come somma dello spread imposto dalla banca e del parametro di mercato. Da contratto, poi, si stabilisce un importo massimo del Tan non superabile in alcun caso neanche se la somma delle variabili indicate dovesse risultare più elevata.
Attenzione al cap scelto
Bisogna sapere che occorre valutare attentamente la scelta del cap perché può riguardare il parametro di mercato oppure il tasso del mutuo. Nel primo caso è possibile che il tetto non riesca a “salvare” il clienti da un repentino rialzo dei tassi di mercato. Occorrerà fare molta attenzione, poi, a non scegliere un cap troppo alto. Per esempio se oggi si dovesse scegliere un tetto del 6% sarebbe alquanto inutile rispetto al contesto attuale e non servirebbe a frenare l’avanzata della rata mensile.
Prima di compiere qualsiasi decisione è bene controllare anche il Taeg per capire quanto costerà il mutuo in totale. Le spese che incidono sul Tasso Annuale Effettivo Globale sono molteplici, dalla perizia alla polizza assicurativa fino alle spese di istruttoria. In più è possibile compiere un ulteriore passo ossia comparare le diverse offerte di mutuo con tetto massimo proposte dagli istituti di credito. Basterà accedere ai siti comparatori online ed inserire le caratteristiche del finanziamento desiderato per capire quali possibilità si hanno di poter effettivamente acquistare una casa.