Tutti i congedi dal lavoro retribuiti INPS, molti non si conoscono e il lavoratore non li richiede e perde il beneficio

Le tipologie di congedi dal lavoro che si possono richiedere all’INPS sono numerose. È il momento di approfondirle per non perdere un’occasione.

Scopriamo come funzionano i congedi dal lavoro che un dipendente può richiedere all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.

Tutti i congedi dal lavoro retribuiti INPS, molti non si conoscono e il lavoratore non li richiede e perde il beneficio
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Il lavoratore ha la possibilità di richiedere all’INPS congedi di varia natura per potersi assentare dal lavoro per una giusta causa. Oltre al classico congedo parentale, il più noto, e il permesso per la cura di familiari disabili, la lista è ricca di numerose altre opportunità da conoscere per poter approfittare di un proprio diritto. Siamo pronti per approfondire il congedo per le donne vittime di violenza, per il matrimonio e per la cura dei figli.

Congedi dal lavoro INPS, la lista inizia con un classico permesso

Il congedo parentale viene concesso ai genitori per prendersi cura di un figlio durante i primi anni di vita del bambino in modo tale da poter soddisfare i bisogni assistenziali, relazionali e affettivi. Beneficiari dei congedi sono i lavoratori dipendenti (donne e uomini) che sono genitori naturali, adottivi o affidatari. Non rientrano nella misura i disoccupati, i lavoratori domestici, i lavoratori sospesi e i lavoratori a domicilio.

I congedi possono essere richiesti per i primi dodici anni di vita dei bambini per un periodo massimo di mensilità pari a dieci (calcolo frutto della somma delle richieste di entrambi i genitori). La madre lavoratrice potrà richiedere al massimo sei mesi totali al pari del padre (le mensilità potranno diventare sette in caso di assenza dal lavoro per tre mesi). Condizione necessaria è un contratto di lavoro in corso di validità.

Di conseguenza in caso di interruzione del rapporto lavorativo durante il congedo, il genitore perderebbe il diritto ai permessi. La richiesta del congedo comporta l’erogazione di una retribuzione pari al 30% dell’importo medio giornaliero tra la nascita e i sei anni del bambino. La stessa percentuale verrà versata tra i 6 e gli 8 anni solamente il reddito individuale del genitore che avanza domanda è inferiore a 2,5 volte il trattamento minimo. L’indennità non spetta tra gli 8 e i 12 anni di età del figlio.

Congedo matrimoniale, quando si può richiedere

Il congedo matrimoniale è un’indennità prevista in caso di matrimonio di tipo civile, concordatario o di unione civile. L’utilizzo è legato ai trenta giorni successivi all’evento e potrà essere richiesto da operai, lavoratori a domicilio, apprendisti, marittimi di bassa forza, artigiani, cooperative e dipendenti di aziende industriali. Condizione necessaria è stipulare un matrimonio civile dato che il congedo non spetta per il matrimonio religioso.

Possono richiederlo coloro che hanno un rapporto lavorativo da almeno una settimana, che possono dimostrare che nei tre mesi precedenti all’unione hanno svolto un’occupazione per almeno 15 giorni e che non sono in servizio per malattia, richiamo alle armi o sospensione del lavoro. L’importo del congedo sarà pari a sette giorni di retribuzione (otto per i lavoratori marittimi di bassa forza).

Donne vittime di violenza, i congedi dal lavoro dell’INPS

Tra i congedi dal lavoro erogati dall’INPS troviamo quello dedicato alle donne vittime di violenza lavoratrici del settore privato, pubblico e che hanno rapporti di collaborazione coordinata e continuativa. Condizione necessaria è l’inserimento in programmi di formazione con riferimento alla violenza di genere. L’astensione dal lavoro concessa è di massimo 90 giorni dilazionate in tre anni. L’indennità giornaliera versata sarà pari al 100% dell’ultima retribuzione ricevuta.

Concludiamo ricordando che ogni congedo citato potrà essere richiesto telematicamente attraverso il portale dell’INPS accedendo con credenziali digitali.

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