Omicron 5 rischia di essere il nuovo “tormentone dell’estate”. Risalgono i contagi, l’Rt e i ricoveri.
Fino a qualche anno fa, ci lamentavamo dell’insistenza con cui mandavano alla radio sempre la solita canzone. Il “tormentone estivo”. Oggi, il “tormento” è dato dalle notizie incessanti sui contagi dati dalle varianti, dalle sottovarianti, dai “fratelli e sorelle” del Covid.
Sembra di assistere a quei sequel cinematografici che all’inizio “prendono”, poi “deludono” e alla fine suscitano “rifiuto”. Certo il Covid non è un film e purtroppo in questo caso c’è in gioco la salute delle persone. Ci sono state tantissime vittime e tutt’ora qualcuno, a causa delle complicanze di questo virus, continua a morire.
Ma forse dobbiamo anche chiederci cosa possiamo fare più di così. La quasi totalità delle persone è vaccinata e quindi protetta dalla forma grave. Le varianti, così come la stessa Omicron 5, non danno sintomatologia importante. Lo dicono gli esperti, lo dice l’ISS coi suoi numeri.
Oltre al Covid, un altro mondo che aspetta di essere “ascoltato”
Ci sono tante altre malattie che ancora – purtroppo – danneggiano la salute delle persone. Ci sono tante patologie, come quelle cardiache e del comparto oncologico, che sono state affrontate meno tempestivamente negli ultimi anni. Abbiamo previsioni “nefaste” sull’aumento di morti in un futuro vicinissimo a causa dell’inquinamento atmosferico.
Esistono – da ultimo ma non per ultimo – concreti “danni collaterali” da Covid nei giovanissimi, che a causa delle restrizioni e limiti sono piombati in stati depressivi, ansia e autolesionismo. I dati, molto allarmanti, sono stati divulgati da SINPIA, la Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
Omicron 5, la situazione, le raccomandazioni e la previsione di Speranza
Il report dell’ISS parla chiaro: questa settimana è aumentata l’incidenza di nuovi casi, arrivando a 310 ogni 100mila abitanti. Aumentati anche i ricoveri e i decessi, con un 6% in più. L’Rt è salito a 0,83, un numero che fino all’inverno scorso faceva gridare all’allarme. Ma ricordiamo anche che si sta verificando un fenomeno importante riguardo all’inaffidabilità dei tamponi.
La “colpa” viene data subito anche all’abbandono delle mascherine e alla fine delle restrizioni. Viene davvero da chiedersi, però, se una vita fatta di “restrizioni” sia davvero una vita. “Non vivere per salvare vite” è un concetto molto pericoloso da far assimilare alle persone.
Nonostante i numeri dell’ISS, infatti, la situazione negli ospedali è sotto controllo. Le terapie intensive non sono “al collasso”, Omicron 5 “si diverte” a contagiare ma al tempo stesso non dà effetti gravi sulla salute delle persone. Attualmente, si raccomanda comunque di far inoculare la quarta dose agli anziani e ai soggetti fragili. Preoccupa infatti la scarsa adesione degli over 80 alla campagna vaccinale. Si raccomanda anche di continuare ad usare le mascherine, soprattutto se si verificano concentrazioni di persone.
Roberto Speranza, poi, non ha dubbi. Se oltre alla fine delle mascherine aggiungiamo il non isolamento per i positivi, andremo incontro a nuove ondate, nuovi ricoveri e di nuovo ospedali al collasso. A ognuno le proprie conclusioni.