Il Fisco monitora le spese eccessive dei contribuenti utilizzando il redditometro. In caso di incongruenze fa scattare i controlli e i rischi, a quel punto, diventano seri.
I contribuenti devono dimostrare di avere il capitale necessario per sostenere le spese effettuate oppure il Fisco ipotizzerà atti illeciti avviando una serie di controlli.
Truffe, riciclaggio di denaro, evasione fiscale sono fenomeni diffusi nella nostra penisola. Per tentare di arginare la problematica, il Fisco sta mettendo in atto negli ultimi anni una serie di procedure volte all’identificazione del maggior numero di cittadini che compiono illeciti coinvolgendo, però, tutti i contribuenti, anche quelli onesti. I movimenti di soldi, i conti correnti, le spese, tutto è sotto attento monitoraggio dell’Agenzia delle Entrate e nel caso di rilevamenti di incongruenze scattano le verifiche che potrebbero portare a pesanti sanzioni. Proprio con riferimento alle spese sostenute, occorre prestare attenzione a non destare l’attenzione del Fisco spendendo più di quanto indicato nella Dichiarazione dei Redditi.
Fisco, le spese eccessive sotto monitoraggio: quando si rischia
Prelievi e spese sono sotto il controllo del Fisco. A differenza del prelievo – il cittadino può ritirare solamente somme specifiche e nei limiti delle disponibilità – le spese destano maggiore attenzione perché potrebbero nascondere intrighi ed atti illeciti. I versamenti, al pari delle spese, possono mettere in allarme l’Agenzia delle Entrate perché non riconosciuta la provenienza dei soldi. L’ipotesi è aver ricevuto denaro per un lavoro in nero o altre attività illegali per essere poi versato sul conto corrente ed essere utilizzato alla luce del sole. L’ombra, dunque, è sulla provenienza e nel caso di grosse cifre di denaro i controlli scatterebbero inesorabili con la richiesta di spiegazioni al contribuente.
Un passaggio fondamentale per il Fisco è la Dichiarazione dei Redditi. Il documento serve per attestare le reali possibilità delle persone e per poter confrontare, poi, i dati con le informazioni provenienti da banche dati e verifiche in modo tale da poter appurare che le spese effettuate siano in linea con quanto dichiarato. In caso di anomalie e spese aggiuntive verranno richieste spiegazioni al contribuente. Donazioni, vincite, prestiti, vendita di oggetti di proprietà sono “scuse” accettate – naturalmente rispettando le direttive sulle transazioni in contanti – ma dovranno essere provate.
È fondamentale, dunque, conservare ogni documento che attesti il movimento di denaro per convincere il Fisco che non si è trattato di atti fraudolenti.
Lo strumento per il controllo dei soldi spesi
Il Fisco controlla le spese dei contribuenti e il tenore di vita avvalendosi di numerose banche dati – il Pubblico Registro Automobilistico ne è un esempio – dell’Anagrafe Tributaria, dei registri immobiliari e dei controlli incrociati. Ogni pagamento effettuato con documento fiscale e codice fiscale viene immediatamente comunicato al Fisco che a fine anno verificherà tutte le spese utilizzando il redditometro, uno strumento che confronta entrate ed uscite basandosi su un algoritmo capace di calcolare il volume di spesa dei cittadini per identificare che ha spese eccessive rispetto ai guadagni dichiarati.