Lo sconto sul prezzo dei carburanti presso i distributori è stato prorogato. Ma l’associazione consumatori non è contenta.
Nell’articolo Sconti pazzeschi sul carburante e Bonus 200 euro a tutti, è ufficiale abbiamo reso noto che il governo avrebbe prorogato il taglio delle accise fino al’8 luglio.
Ma anche del bonus da 200 euro che il datore di lavoro può erogare in modo da alleggerire la spesa per il rifornimento di carburante per i propri dipendenti. Attualmente, il ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) e il ministero della Transizione ecologica stanno lavorando a un decreto per prorogare ulteriormente la scadenza.
Carburanti: proroga del taglio delle accise, la scadenza ad agosto
I prezzi di benzina e del diesel continuano ad aumentare. Per questo motivo il governo sta pensando di far slittare di un altro mese il taglio delle accise sul prezzo dei carburanti.
Con il decreto antirincari, il governo aveva prorogato la misura fino al prossimo 8 luglio 2022. Ora, invece, con il decreto Interministeriale del 24 giugno dispone un’altra proroga: il 2 agosto. Ma l’associazione dei consumatori non è d’accordo.
Ma in cosa consiste questa misura? Il taglio delle accise sul carburante prevede due riduzioni. La prima di 25 centesimi al litro per benzina e gasolio. La seconda di 8,5 centesimi al libro per il GPL.
Sommando a queste l’IVA, lo sconto totale per litro è pari al 30,5 centesimi per i veicoli a benzina e diesel. Invece, per quelle che usano il GPL lo sconto sarà di 10,5 centesimi.
Non è soddisfatta, però, l’Unione nazionale consumatori. Infatti, il suo presidente, Massimiliano Dona, considera «lo sconto insufficiente e inadeguato a quella che è oramai un’emergenza nazionale».
Ma non solo. Il presidente Dona aggiunge dicendo che il problema del caro carburanti deve essere risolto il più presto possibile.
Commentando anche che «limitarsi a prorogare il taglio delle accise di 25 cent, che poi diventano 30,5 considerando l’Iva, ha già dimostrato di non bastare per frenare i prezzi impazziti».
Infine, anche questa volta il decreto prevede un monitoraggio da parte del Garante sia per vigilare sui prezzi sia per monitorare la concorrenza e il mercato con il supporto della guardia di finanza.