Pensione di vecchiaia con 5 anni di contributi per tutti è possibile: ecco come funziona e i requisiti d’accesso

La pensione di vecchiaia contributiva rappresenta la via d’uscita per chi ha pochi contributi e non presenta tutela è per tutti. 

Tenuto conto del fatto che non si può andare in pensione senza aver mai lavorato, la pensione di vecchiaia contributiva rappresenta la sola possibilità per coloro che hanno avuto una carriera lavorativa corta. Ma occhio ai requisiti.

 

Pensione 5 anni
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I chiarimenti sulle pensioni e sui requisiti di accesso sono molto spesso fondamentali per capire quali sono i propri diritti in materia previdenziale. Recentemente una lettrice ci ha scritto perché intende capire quando potrà andare in pensione, usufruendo delle norme che includono i requisiti dei 71 anni di età e 5 di contributi. La donna ha oggi 69 anni e in gioventù, prima del 1995, ha svolto varie attività lavorative come dipendente – accumulando circa 12 anni e mezzo di contributi ai fini pensionistici.

Di seguito intendiamo fare il punto sulla normativa relativa alla pensione di vecchiaia, ricordando che il trattamento in realtà si divide in due: la pensione aperta a tutti, che scatta a 67 anni di età e 20 anni di contributi, e la cd. pensione di vecchiaia contributiva, prevista a favore di chi avendo un’anzianità assicurativa successiva al 1° gennaio 1996, rientra interamente nel regime contributivo. Vediamo dunque più da vicino che cosa occorre ricordare in tema di pensione di vecchiaia e relativi requisiti.

Pensioni di vecchiaia contributiva: quali sono i requisiti?

Nel caso prospettato dalla lettrice non sussistono i requisiti per la pensione a 67 anni e 20 anni di contributi, mentre per quanto riguarda la pensione di vecchiaia contributiva, dobbiamo precisare quanto segue.

Quest’ultima comporta l’accesso alla pensione spostato al compimento dei 71 anni di età anagrafica, ma permette di smettere di lavorare anche se non sono toccati i 20 anni di contributi: ne bastano infatti soltanto 5.

Con questo meccanismo l’accesso alla pensione avviene piuttosto in là, ma d’altronde siamo innanzi ad una buona soluzione per coloro che hanno lavorato soltanto per pochi anni. Infatti grazie a questa pensione, pur non essendovi possibilità di accedere ad altre opzioni previdenziali, gli interessati non perderanno i contributi versati all’INPS.

In sostanza, tenuto conto del fatto che non si può andare in pensione senza aver mai lavorato, la pensione di vecchiaia contributiva rappresenta oggi l’unica possibilità per tutti le persone che hanno avuto una breve carriera lavorativa e hanno versato pochi contributi.

Pensione di vecchiaia con meno di 20 anni di contribuzione: chi ne può beneficiare?

Occorre essere molto precisi sui requisiti, perché in verità non tutti riescono a conseguire l’obiettivo della pensione con uscita a 71 anni, il quale richiede un minimo di 5 anni di contributi versati.

Attenzione: questi ultimi debbono rientrare tutti nel sistema contributivo.

In sintesi, ciò significa che i beneficiari di questo tipo di pensione sono esclusivamente:

  • i lavoratori che hanno iniziato a versare i propri contributi dopo il 31 dicembre 1995;
  • o coloro che in alternativa che abbiano scelto di computarli nella gestione separata Inps. Tuttavia in questa ipotesi sono richiesti almeno 15 anni di contributi in quanto questo è il requisito minimo fissato dal meccanismo del computo.

Insomma, siamo innanzi ad una possibilità prevista esclusivamente per i contributivi puri e che tiene fuori tutti coloro che hanno contributi versati prima del 1996.

Ecco perché si può certamente affermare che questo meccanismo di pensionamento non è potenzialmente rivolto a tutti. Per quanto riguarda il quesito posto dalla lettrice, purtroppo non sussistono le condizioni di accesso a questo trattamento pensionistico.

Conclusioni

I lavoratori e le lavoratrici che non riescono a soddisfare i requisiti che permettono di andare in pensione anteriormente, possono accedere alla pensione di vecchiaia all’età di 70 anni – età in verità aumentata di 3 mesi per adeguamento della speranza di vita nel periodo 2013-2015, di 4 mesi dal 2016 e di ulteriori 5 mesi dal 2019 e senza nessun ulteriore incremento per il biennio 2021-2022. Ciò vale se hanno almeno 5 anni di “contribuzione effettiva” (esclusa la figurativa), al di là dell’ammontare dell’importo di pensione maturato.

Più nel dettaglio, nel periodo dal 2019 al 2022, l’età richiesta è di 71 anni e almeno 5 anni di contribuzione “effettiva”, indipendentemente dall’importo minimo. Tuttavia – al fine di potersi avvalere di questo trattamento pensionistico – è determinante il primo accredito contributivo successivo al 31 dicembre 1995. Si tratta infatti di pensione di vecchiaia contributiva, prevista per coloro che avendo un’anzianità assicurativa posteriore al primo gennaio 1996 rientrano interamente nel regime contributivo.

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