Un messaggio INPS del 2018 spiega che i benefici pensionistici non possono essere assegnati in specifiche circostanze. I dettagli.
Con un messaggio ad hoc di alcuni anni fa, l’INPS ha fornito chiarimenti in merito alle condizioni per l’accesso ai benefici dell’APE sociale e della pensione anticipata per i lavoratori c.d. precoci di cui all’articolo 1, della legge n. 232 del 2016.
La normativa in tema di pensioni presenta svariati punti di non agevole interpretazione e che dunque impongono chiarimenti e spiegazioni. In particolare, un lettore ci ha scritto chiedendo delucidazioni circa temi quali la pensione anticipata, il caso dell’assistenza di persone conviventi e con handicap grave e l’eventuale decesso di queste ultime.
Ebbene, una risposta piuttosto nitida sugli argomenti citati è contenuta in un messaggio dell’istituto di previdenza di qualche anno fa, che di seguito vedremo nei suoi punti chiave. I dettagli.
Pensione anticipata, APE sociale e lavoratori precoci: il messaggio Inps n. 1481 sul punto
Per rispondere alle richieste di chiarimento del lettore, dobbiamo fare riferimento al messaggio Inps n. 1481 del 2018, che include una nitida spiegazione sulle condizioni per l’accesso ai benefici dell’APE sociale e della pensione anticipata per i lavoratori c.d. precoci di cui all’art. 1 della legge n. 232 del 2016.
In particolare rileva il punto 2 del messaggio, che reca il titolo: “Soggetti con invalidità almeno pari al 74% e soggetti che assistono e convivono con persone affette da handicap grave”.
Ebbene, secondo l’istituto di previdenza i benefici dell’APE sociale e del pensionamento anticipato dei lavoratori c.d. precoci non possono essere assegnati nei confronti dei soggetti in rapporto ai quali sia venuto meno, alla data di decorrenza effettiva dell’APE sociale o della pensione anticipata per i lavoratori c.d. precoci, lo status di invalido corrispondente o al di sopra del 74% o si sia verificato il decesso dell’assistito.
INPS nel messaggio specifica peraltro che il venir meno delle citate condizioni in un momento successivo alla data di decorrenza effettiva dei trattamenti, non fa venir meno il diritto ai benefici in oggetto.
Ai fini di poter accedere ai benefici in questione, “con particolare riferimento ai soggetti che hanno perfezionato i requisiti e le condizioni nell’anno 2017 – per i quali la decorrenza effettiva del trattamento è retrodatata al primo giorno del mese successivo alla maturazione di tutti i requisiti e le condizioni e, comunque, non anteriormente al 1° maggio 2017 – lo stato di invalidità almeno corrispondente al 74% e l’esistenza in vita dell’assistito devono, invece, sussistere alla data di presentazione della domanda di accesso al beneficio”.
Pensioni per i lavoratori precoci: ulteriori indicazioni dell’INPS
Sempre all’interno del sito web ufficiale dell’INPS, si trovano utili dettagli in merito alle pensioni per i lavoratori precoci. Si tratta di una prestazione economica versata, su richiesta, nei confronti dei lavoratori che possono far valere 12 mesi di contribuzione effettiva anteriore al 19° anno di età (c.d. lavoratori precoci), che si trovano in specifiche condizioni indicate dalla legge e perfezionano, entro il 31 dicembre 2026, 41 anni di contribuzione.
Da notare che il requisito contributivo di 41 anni può essere conseguito, su domanda dell’interessato, anche cumulando i periodi assicurativi in base alla legge vigente.
Al fine di accedere al beneficio della riduzione del requisito contributivo per lavoratori precoci occorre comunque fare una domanda di riconoscimento del beneficio entro il primo marzo di ogni anno. Soltanto in ipotesi di esito positivo, anche dopo controllo della relativa copertura finanziaria, si potrà presentare la domanda di pensione anticipata.
La relativa domanda va presentata online all’INPS attraverso il servizio ad hoc.
In alternativa, si può fare la domanda con:
- contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile;
- enti di patronato e intermediari dell’istituto con i servizi telematici offerti dagli stessi.