Andare in pensione a 50 anni è possibile rispettando alcune condizioni. Vediamo quando si può lasciare il mondo del lavoro nel fiore degli anni.
Uscire dal mondo del lavoro a 50 anni, scopriamo se è possibile e quali sono i requisiti da soddisfare.
Quando non si svolge il lavoro dei sogni è possibile iniziare a pensare alla pensione già a 50 anni. Parliamo di un’età in cui si è ancora attivi, vitali, creativi, con tanti desideri in testa e passioni messe nel cassetto da realizzare. Andare in pensione così presto significherebbe per tante persone poter realizzare l’obiettivo di passare una vita in vacanza tra viaggi, hobbies, divertimento. Sicuramente un’utopia per la maggior parte dei cittadini che solamente in un universo parallelo potrebbero poter vivere senza lavorare già a 50 anni. In alcuni eccezionali casi, però, poter uscire dal mondo del lavoro a soli 50 anni si rivela possibile.
Andare in pensione a 50 anni, quando è concesso
In Italia il sistema pensionistico permette l’accesso alla pensione tenendo conto di diversi requisiti ossia anagrafici, contributivi oppure entrambi. Nell’anno in corso, ad esempio, è possibile uscire dal mondo del lavoro al raggiungimento dei 67 anni di età e con 20 anni di contributi alle spalle. Per poter salutare l’occupazione a 50 anni sarebbe necessario poter fare affidamento esclusivamente al requisito contributivo che non tiene conto dell’età del lavoratore.
Il sistema da considerare è, dunque, Quota 41 che si base unicamente sui contributi versati. Per questo motivo è conosciuto anche come pensione per i lavoratori precoci o pensione anticipata ordinaria. Nel primo caso i lavoratori precoci sono coloro che hanno maturato almeno un anno di contributi prima di compiere 19 anni e rientra, oggi, tra i disoccupati, invalidi, caregiver, lavori gravosi o usuranti (ossia i profili di tutela). Condizione necessaria per andare in pensione è il raggiungimento dei 41 anni di contributi. Di conseguenza pensare di ottenere l’assegno pensionistico a 50 anni è impossibile con questo sistema seppur completamente contributivo. Forse 55 anni sarebbe più plausibile ipotizzando un inizio dell’attività lavorativa a 14 anni (soglia aumentata a 16 anni con 10 anni di scuola alle spalle nel 2006).
Pensione anticipata ordinaria
La seconda soluzione contributiva è la pensione anticipata ordinaria. Il sistema permette agli uomini di andare in pensione con 42 anni e 10 mesi di contributi e alle donne con 41 anni e dieci mesi di contributi. Al pari della pensione per lavoratori precoci tale sistema non consente di andare in pensione a 50 anni mentre è più verosimile l’uscita dal mondo del lavoro a 55/60 anni.
Cosa rimane, dunque, per poter anticipare l’età pensionistica? Le alternative sono il versamento di contributi volontari dilapidando, però, il patrimonio e il riscatto dei periodi non coperti dalla contribuzione obbligatoria. A tal proposito ricordiamo che è giunta voce di una proposta di riscatto della laurea gratuita che farebbe guadagnare cinque anni di contributi senza spendere soldi.