In questi giorni è di rilievo la notizia dell’invio di lettere del Fisco nel cassetto fiscale di moltissime partite IVA. Ecco perché
Anomalie ISA riscontrate dal Fisco. Le lettere dell’Agenzia delle Entrate, inviate proprio per questo motivo ai titolari di partita IVA, sono reperibili nel cassetto fiscale e sono trasmesse con Entratel all’intermediario. I dettagli.
In questi giorni milioni di contribuenti e possessori di partita IVA stanno ricevendo una comunicazione da parte dell’Agenzia delle Entrate, presente nel cd. cassetto fiscale. Quest’ultimo altro non è che il servizio online che l’Amministrazione finanziaria mette a disposizione di contribuenti ed intermediari per la consultazione e la gestione delle proprie informazioni fiscali come CU, dichiarazioni dei redditi, comunicazioni di irregolarità, dati catastali, rimborsi, versamenti compiuti con Modello F24 ecc.
Ebbene, l’AdE sta inviando moltissime lettere ai titolari di partita IVA. In particolare, destinatari sono i soggetti che applicano i cosiddetti ISA – vale a dire gli indici sintetici di affidabilità fiscale.
Le comunicazioni riguardano possibili omissioni o anomalie nei dati dichiarati ai fini degli ISA, in allegato al Modello Redditi – rilevate dall’Amministrazione finanziaria. Esse sono il risultato dei controlli effettuati dal Fisco, sia analizzando i dati stessi dichiarati dal contribuente, sia le altre fonti informative a disposizione.
Non vi sono dunque particolari dubbi e la notizia è di rilievo: all’interno del cassetto fiscale sono messi a disposizione del contribuente elementi e informazioni circa anomalie riscontrate negli indici di affidabilità fiscale, allo scopo di correggere eventuali errori o omissioni.
Vediamo allora più da vicino e approfondiamo questa notizia certamente non di secondaria importanza per non poche persone.
Partite IVA e comunicazione AdE nel cassetto fiscale: la finalità
Come accennato, la lettera è facilmente visionabile dall’interessato, essendo presente nel cassetto fiscale del contribuente (partita IVA), accessibile in via diretta o anche con intermediario.
Un messaggio PEC dell’Agenzia delle Entrate comunica altresì la presenza della comunicazione nel cassetto. Si tratta di un messaggio che però include soltanto l’informazione sull’avviso della presenza, ma non anche il contenuto della lettera.
Come detto, nel cassetto fiscale saranno messe a disposizione le comunicazioni relative a possibili omissioni o anomalie, nei dati dichiarati ai fini ISA con la dichiarazione dei redditi.
Da notare in particolare che gli ISA rappresentano lo strumento che ha sostituito gli studi di settore: in questo contesto oggi il dialogo tra contribuenti e Fisco e più diretto e agevole. Facilmente intuibile la finalità di favorire il rispetto degli obblighi tributari e l’adempimento spontaneo del cittadino.
Ai titolari di partita IVA, anche mediante intermediari, il compito di fornire il proprio feedback alle segnalazioni del Fisco tramite la citata lettera.
Come comportarsi in caso di invio lettera anomalie ISE partite IVA
Tuttavia non c’è solo la comunicazione in oggetto, in quanto l’AdE ha indicato altresì le istruzioni incluse nel Provvedimento Prot. n. 2022/237932 del 23 giugno scorso. In esse è spiegato al contribuente cosa fare in queste particolari circostanze (qui il link).
Il Fisco ha chiarito che, a seguito della comunicazione anomalie ISA notificata, il titolare di partita IVA che ha ricevuto la comunicazione si trova innanzi a due strade diverse:
- dare chiarimenti, delucidazioni e tutti i dettagli del caso, usando il software ad hoc senza costi, messo a disposizione dall’Amministrazione finanziaria sul proprio sito web ufficiale. Potrà farlo sia il diretto interessato dalla comunicazione, sia l’intermediario;
- operare la regolarizzazione degli errori e omissioni eventualmente commesse. Si tratta delle circostanze in cui vale il meccanismo del ravvedimento operoso – con pagamento di una sanzione ridotta.
Attenzione specialmente alla seconda strada: il contribuente farà bene a regolarizzarsi e mettersi in regola quanto prima. Infatti, la legge prevede che più tempo viene fatto passare, maggiori saranno sanzione e interessi.
In altre parole, le norme che intendono venire incontro a chi si attiva celermente, prevedono che l’entità della sanzione ridotta è legata al tempo entro il quale viene regolarizzata la propria posizione verso il Fisco. Più nel dettaglio, gli interessi sono calcolati al tasso annuo legale e sono da pagarsi per ogni giorno di ritardo.
Ricordiamo infine che l’accesso ai canali digitali di comunicazione tra contribuenti e Agenzia delle Entrate è possibile attraverso credenziali SPID, CIE, CNS, e in via residuale se ancora usabili, con le note credenziali Entratel / Fisconline.