Prima di lasciare il vertice NATO (per tornare con urgenza a Roma) il premier Draghi tira le somme rispondendo alle domande dei giornalisti.
Nella giornata di oggi, 30 giugno, si concluderà il vertice NATO di Madrid. Si tratta di un incontro periodico per i Capi di Stato e di governo dei paesi membri.
Un’opportunità per valutare e fornire nuove strategie per le attività dell’Alleanza. Ma anche per invitare nuovi membri o lanciare nuove iniziative. Importante oggi più che mai a causa delle tensioni tra la Russia con l’Ucraina prima, e con il resto dei Paesi del mondo poi.
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Vertice NATO: l’Italia pronta con 8mila soldati ‘pronti se necessari’, ecco cosa sta succedendo
Joe Biden, presidente USA, all’apertura del vertice NATO di Madrid, aveva detto che gli Stati Uniti sarebbero pronti ad aumentare la propria presenza militare in Europa. Soprattutto per rafforzare le difese aeree in Italia e in Germania.
Di conseguenza, Mosca ha dichiarato che sicuramente risponderà alla decisione americana di rafforzare il loro contingente militare in Europa. Tra l’altro, secondo il viceministro degli esteri Serghei Ryabkov, il probabile ingresso nella NATO della Finlandia e della Svezia «è una mossa destabilizzante che non porterà maggiore sicurezza agli altri membri dell’Alleanza».
La posizione dell’Italia
Mario Draghi ha lasciato in tutta fretta il vertice NATO per rientrare a Roma. Oggi, infatti, è prevista una riunione del Consiglio dei ministri che tra le tante questioni si occuperà delle bollette. A rappresentare l’Italia sarà il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini
Ma prima di andare via ha risposto alle domande dei giornalisti spiegando il ruolo dell’Italia nel piano della NATO.
L’Italia si occuperà del rafforzamento del fronte orientale. Infatti, Draghi ha dichiarato che «le forze in Bulgaria e in Ungheria sono di circa 2.000 soldati. 8.000 sono invece di stanza in Italia pronti se necessario».
Invece, le nuove forze americane che arriveranno in Italia saranno 70 militari americani in più e un sistema di difesa aerea.
Rassicurando gli italiani, il premier aggiunge: «il ministero della Difesa mi ha spiegato che si tratta di un assestamento già in programma […] non ritengo che esista il rischio di una escalation con la Russia».