Uno studio shock rivela una verità inquietante, il gas che utilizziamo per cucinare contiene sostanze inquinanti e altamente pericolose.
Il gas che usiamo per riscaldarci e cucinare è ricco di inquinanti pericolosi. Lo rivela una studio che lascia di stucco i cittadini.
Dopo anni di utilizzo del gas in casa arrivano i risultati di uno studio shock sulla sua composizione ad impensierire i consumatori. Negli ultimi mesi stiamo capendo perfettamente l’importanza che il gas ha per la nostra vita quotidiana. Le minacce dell’interruzione della fornitura del gas russo all’Italia hanno dato vita alle più nere previsioni per il prossimo inverno. Leggiamo, poi, di uno studio che sottolinea come la composizione del gas sia un rischio per la salute e cominciamo a chiederci se sia veramente arrivato il momento di renderci autonomi nella produzione e, soprattutto, di puntare alle fonti rinnovabili.
Lo studio shock sul gas usato per cucinare e riscaldare casa
Lo studio di riferimento – qui l’estratto della ricerca – ha analizzato il gas che arriva nelle case dei cittadini della città di Boston, negli Stati Uniti. I risultati riportano che la sostanza contiene livelli variabili di sostanze chimiche organiche volatili. Una volta fuoriuscite e inalate diventano tossiche e possono formare inquinanti come ozono e particolato altamente pericolosi per la salute delle persone.
I ricercatori hanno raccolto e studiato oltre 200 campioni di gas naturale tra il 2019 e il 2021. L’indagine ha coinvolto 69 stufe da cucina e condutture dell’area metropolitana di Boston. I composti chimici trovati sono stati 296, 21 dei quali classificati come inquinanti atmosferici altamente pericolosi. La ricerca si è interessata, poi, alla concentrazione di odoranti all’interno del gas naturale di consumo rilevando un’altra inquietante verità.
I risultati sugli odoranti nel gas naturale
Per odoranti si intendono le sostanze chimiche che danno al gas quell’odore caratteristico che consente alle persone di individuare una fuoriuscita della sostanza. Si tratta di spie olfattive fondamentali per accorgersi delle perdite. Ebbene, lo studio ha rivelato che le perdite che contengono circa 20 parti per milione di metano sono prive del numero sufficiente di odoranti necessari per essere colti dal nostro olfatto. Ciò significa che la vita delle persone è maggiormente in pericolo.
In caso di perdita, piccole quantità di inquinanti atmosferici pericolosi vengono liberate nell’aria e influiscono negativamente sulla qualità dell’aria stessa e sulla salute delle persone. Gli apparecchi che contengono gas, infatti, sono vicini a noi (stufe, fornelli, caldaie) e ciò significa un grande pericolo per tutti. Eventuali perdite, dunque, possono avere gravi ripercussioni e, secondo un autore dello studio shock Jonathan Buonocore, i politici e le società di servizio pubblico dovrebbero informare i cittadini ed educarli meglio sui pericoli che corrono. Inoltre, sarebbe necessario offrire loro alternative maggiormente accessibili.