I lavoratori precoci quando possono accedere alla pensione? La questione è costantemente al centro di vari dibattiti, scopriamo le agevolazioni attive.
Il dibattito pubblico sulla previdenza pone spesso la pensione dei lavoratori precoci al centro delle discussioni.
Governo e sindacati discutono su un eventuale modifica del sistema pensionistico per coloro che hanno iniziato a lavorare e versare i contributi in giovane età. Nonostante la lunga carriera lavorativa, infatti, spesso i lavoratori precoci faticano a trovare la porta aperta per poter uscire dal mondo del lavoro. Le direttive sul pensionamento, infatti, sono diventate negli anni sempre meno vantaggiose soprattutto nel 2011 in seguito alla Legge Fornero. Questa riforma ha abolito la pensione di anzianità che offriva la possibilità di andare in pensione con 40 anni di contributi alle spalle. Oggi è possibile uscire anticipatamente dal mondo del lavoro con 41 anni di contributi solamente per una platea ristretta di precoci. Gli altri devono attendere i 42 anni e 10 mesi se uomini e 41 anni e dieci mesi se donne.
Lavoratori precoci, le richieste dei sindacati
I sindacati, sulla spinta dei lavoratori precoci, chiedono maggiore flessibilità con l’uscita anticipata con 41 anni di contributi per tutti e non solo per chi vive in condizioni di disagio. Tale requisito dovrebbe affiancarsi alla condizione di aver maturato un minimo di requisiti contributivi – 12 mesi – prima del 19esimo anno di età. Il sistema di riferimento è, dunque, quota 41. I lavoratori stanno lottando da mesi affinché diventi strutturale ma il Governo prende tempo perché i costi dell’operazione si preannunciano onerosi. Un allargamento della platea, infatti, significherebbe maggiori uscite per le casse dello Stato.
Rientrerebbero in Quota 41 tutti coloro che hanno raggiunto i 41 anni contributi avendo versato 12 mesi di contributi prima dei 19 anni anche in modo non continuativo. L’anzianità, però, dovrà essere stata accreditata all’INPS entro il 31 dicembre 1995 rientrando nel sistema misto e non contributivo puro.
Quali sono le categorie che hanno accesso a Quota 41
La pensione anticipata con Quota 41 è concessa ai disoccupati di lungo periodo con perdita del lavoro involontaria; agli invalidi civili con percentuale di disabilità riconosciuta del 74%; ai caregiver che assistono un familiare con inabilità grave (coniuge, figli, genitori e parenti fino al terzo grado a condizione che si abbiano a carico) e ai lavoratori che svolgono mansioni gravose o usuranti. La Legge stila una lista di questi lavori considerati maggiormente rischiosi e pone come condizione per la pensione anticipata la copertura dei contributi per almeno sei anni degli ultimi sette o sette anni negli ultimi dieci.
E poi ci sarebbe la pensione anticipata per i precoci con una finestra temporale di tre mesi prima di ricevere il primo assegno.