La pensione anticipata consente il congedo indipendentemente dal possesso dell’età anagrafica stabilita dalla legge.
In Italia, in seguito all’innalzamento dell’età media, anche i requisiti per poter accedere alla pensione di vecchiaia sono aumentati.
Per tale ragione, è importante conoscere tutte le possibilità per poter usufruire della pensione anticipata. Si tratta di un trattamento previdenziale che si può ottenere anche se non è stata raggiunta l’età anagrafica per il pensionamento. È rivolto ai lavoratori iscritti alla previdenza pubblica obbligatoria. Fino al 31 dicembre 2026, possono accedervi coloro in possesso di un’anzianità contributiva di 41 anni e 10 mesi (per le donne) o di 42 anni e 10 mesi (per gli uomini).
Chi sono i fortunati lavoratori che potranno utilizzare tale meccanismo nel 2022? Scopriamolo nel dettaglio.
Pensione anticipata: l’elenco dei possibili beneficiari
Attraverso la pensione anticipata è consentito il congedo definitivo dal mondo lavorativo prima di aver raggiunto l’età pensionabile per la pensione di vecchiaia, fissata dalla Legge Fornero a 67 anni. La pensione anticipata tradizionale è puramente contributiva, cioè non prende in considerazione l’età anagrafica dell’interessato, ma soltanto gli anni di contributi versati.
Nello specifico, gli uomini devono possedere 42 anni e 10 mesi di versamenti, mentre le donne 41 anni e 10 mesi.
Tale prerogativa, tuttavia, non è concessa a tutti i lavoratori, ma solo a quelli che appartengono a determinate categorie, ossia:
- i lavoratori precoci, cioè coloro che hanno iniziato a lavorare prima del compimento dei 19 anni e che hanno contributi versati prima del 31 dicembre 1995;
- i soggetti che attualmente sono disoccupati;
- i cd. caregivers, ossia i lavoratori che assistono un familiare con disabilità grave;
- coloro che possiedono un’invalidità pari o superiore al 74%.
Pensionamento in anticipo con Quota 102 ed Opzione Donna
Un ulteriore strumento per smettere di lavorare in anticipo è Quota 102, che rimarrà in vigore fino alla fine dell’anno. Tale meccanismo consente di andare in pensione tramite un calcolo misto, cioè contributivo ma condizionato dall’età anagrafica. È necessario avere 64 anni di età e 38 anni di contribuzione; tali requisiti, tuttavia, potrebbero subire delle modifiche dal prossimo anno.
Infine, le donne lavoratrici dispongono di un’opportunità in più. Si tratta di Opzione Donna. Possono beneficiarne coloro che hanno 58 anni di età (se lavoratrici dipendenti) o 59 anni (se lavoratrici autonome) e 35 anni di versamenti previdenziali.
Per quanto vantaggioso, questo sistema, tuttavia, prevede una riduzione dell’assegno pensionistico spettante, di circa il 25- 30%, rispetto all’importo della pensione di vecchiaia ordinaria. È prevista, poi, una finestra mobile, cioè un periodo di tempo che deve trascorrere tra l’approvazione della domanda di pensione e l’erogazione del primo assegno. In particolare, la finestra è di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e 18 mesi per quelle autonome.