Riforma delle pensioni, spuntano nuove proposte e non piacciono ai lavoratori, cosa sta succedendo?

È attesa per l’autunno la riforma delle pensioni che sarà inserita nella Legge di Bilancio 2023. Giungono proposte per l’eliminazione delle disuguaglianze e la gestione efficace del sistema contributivo.

Cresce l’attesa della riforma delle pensioni per tutti i cittadini prossimi all’uscita dal mondo del lavoro.

riforma delle pensioni
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Da mesi si attendono notizie sul nuovo sistema pensionistico che disciplinerà l’uscita dal mondo del lavoro nel 2023. Il tema è passato in secondo piano a causa delle conseguenze della pandemia e della guerra tra Russia e Ucraina. Ora, però, il conto alla rovescia per l’ufficializzazione è iniziato e diventa necessario che spuntino piani da valutare per arrivare ad una conclusione. Una proposta è stata avanzata dal Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro con l’obiettivo di eliminare le disuguaglianze del sistema previdenziale attualmente in vigore. Le iniquità si riconoscono sia all’interno di una stessa generazione che tra generazioni differenti e diventa priorità trovare una risoluzione del problema. Oltre all’equità generazionale, il CNEL chiede che la riforma delle pensioni si occupi anche di garantire una maggiore flessibilità in uscita dal mondo del lavoro.

Riforma delle pensioni, la proposta del CNEL

Il CNEL ha raccolto in un libro bianco le varie proposte di riforma delle pensioni che prendono in considerazione le prospettive del mercato del lavoro e il declino demografico. Tenendo a mente questi due punti, il Consiglio ha pianificato la struttura di una vera riforma del sistema pensionistico.

Il punto di partenza dovrebbe riguardare la revisione del sistema contributivo dato che presenta un limite alquanto importante. Aumenta notevolmente le differenze tra stipendio e assegno pensionistico in un contesto in cui le retribuzioni sono già basse e le carriere discontinue. Il sistema contributivo non garantisce ai giovani la possibilità di ottenere pensioni adeguate al caro vita. La situazione degenera ulteriormente se si fa riferimento alle formule vigenti di pensione anticipata. L’iniquità rilevata deve essere risolta attraverso delle modifiche del sistema. Il CNEL suggerisce un costo individuale della pensione anticipata adatto e in proporzione al beneficio, maggiori limiti alla flessibilità e l’APE Sociale strutturata con adeguamento all’aumento delle aspettative di vita.

Come risolvere le disuguaglianze: i piani del CNEL

Secondo il CNEL è priorità introdurre sistemi strutturali e a lungo termine per ridurre le disuguaglianze tra i lavoratori. L’obiettivo dovrebbe essere rendere il sistema uniforme per tutti i cittadini indipendentemente dalla data di inizio dell’attività lavorativa. Le alternative percorribili potrebbero essere l’affiancamento del trattamento previdenziale con un sostegno che si basi su sistemi welfare gratuiti; l’introduzione di una pensione di garanzia contributiva e l’estensione dell’APE Sociale agli autonomi. Sarebbe necessario, poi, garantire elementi di flessibilità ai lavoratori svantaggiati in modo tale da ridurre le disuguaglianze. Per raggiungere questo obiettivo sarebbe necessario, infine, compiere una revisione dei salari e una riforma fiscale adeguata.

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