Lavorare in questo Paese conviene davvero? Ecco alcune dritte da sapere prima di fare il grande passo

Perché decidere di andare a lavorare in questo Paese? Quali sono i pregi che portano a una simile scelta? Ed esistono dei difetti?

La Spagna è diventata, assieme ad altri paesi, una delle mete preferite da molti italiani per andare a vivere. Alcuni, inoltre, decidono di lasciare il Bel Paese proprio con l’intenzione di aprire un’attività.

spagna lavoro
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Sicuramente, possiamo iniziare il nostro discorso dicendo che esistono sia aspetti negativi che positivi. Sappiamo come negli ultimi anni l’economia del paese stia crescendo e che la sua linea rimanga costante. Un dato che fa ben sperare sia agli spagnoli, sia agli stranieri che hanno deciso di stabilirsi lì in maniera definitiva. Tuttavia, nonostante ci sia questo fattore, dall’altra parte bisogna ammettere che il tasso di disoccupazione ricopre una percentuale ancora alta. Ovviamente, non si deve fare di tutta un’erba un fascio, ma esistono particolari zone della Spagna che non sono proprio proficue, economicamente parlando.

Facendo un discorso a parte sugli stipendi percepiti, sappiamo che di recente sono stati aumentati. Questo innalzamento, però, a quanto pare, è molto leggero. È possibile fare una simile affermazione dato che gli stessi restano sotto la media delle retribuzioni europee. E a questo si aggiunge il fatto che gli stessi non sono sufficienti per il costo della vita. Comunque sia, il territorio spagnolo risulta essere uno dei più indicati per aprire un’attività commerciale. Insomma, detto in parole povere, è uno dei posti in cui essere imprenditori è più facile. In linea di massima, vengono aperte imprese individuali oppure delle società a responsabilità limitata.

Prima di scendere nel dettaglio del nostro articolo, scoprendo vari aspetti della Spagna lavorativa, segnaliamo altri due articoli. Il primo è una sorta di scoperta rivolta a una delle professioni che troviamo facilmente sotto casa, ovvero il tabaccaio. Il secondo, invece, presenta tutte le informazioni necessarie per candidarsi ai casting di alcuni programmi Mediaset. Ebbene, siamo pronti per scoprire la Spagna che non tutti conoscevano, o almeno la maggior parte.

Vuoi trasferirti e lavorare in Spagna? Da dove si inizia?

Visto che stiamo parlando di stabilirsi definitivamente in Spagna, salutare amici e parenti, bisogna avere molta pazienza e non perdere la calma. Infatti, non basta la sola carta di identità, ma altri documenti fondamentali per cambiare vita. Stiamo parlando, soprattutto, del documento de empadronamiento. Per meglio intenderci, questo potrebbe essere considerato come una sorta di iscrizione anagrafica in Italia. Possedere un simile documento significa poter lavorare, poter usufruire dell’assistenza sanitaria e magari vivere in fitto. Se non si dispone di una simile carta, non si può godere dell’indennità di disoccupazione e dei servizi socio assistenziali più basici.

Per quanto riguarda l’attività lavorativa che si vuole aprire, in Spagna funziona così. È necessario iscrivere la propria attività nel registro delle persone giuridiche. Oppure, va anche bene registrarla in quello delle imprese. Da questo momento in poi, parte tutto un iter burocratico che prevede anche una buona dose di imprevisti. Insomma, tra la burocrazia italiana e quella spagnola non c’è tanta differenza!

Quali sono i posti ideali per lavorare? I più indicati

Possiamo dire che godono di un certo prestigio Ceuta e Melilla, ma anche le Beleari. Sicuramente, molto indicate sono le regioni del Nord della Spagna, come ad esempio l’Andalusia. Il motivo è molto semplice: le stesse sono maggiormente industrializzate rispetto alle altre. Inoltre, è sempre bene aprire la propria attività nei grandi centri urbani. Solo in questo modo si avrà anche la sola speranza di guadagnare. Tuttavia, c’è da affermare che la zona più promettente per chi vuole aprire un’attività in Spagna sono le Isole Canarie.

Certo, sicuramente il clima mite è un plus da tenere in considerazione. Ma il vero punto di forza di questa area è il regime fiscale davvero molto diverso rispetto alle altre zone. Qui il costo della vita è davvero molto basso, per non parlare delle agevolazioni inerenti ai tributi. Ma un simile discorso vale per tutta la Spagna: facendo un confronto, se la nostra IVA ammonta al 22%, l’IGIC è del 6,5%. In Spagna non esiste l’IVA, ma di una sorta di imposta simile applicata a beni e prestazioni di servizi. Insomma, dopo una simile presentazione, si è a conoscenza di tutte le cose più importanti e basiche per lasciare l’Italia e lavorare in Spagna definitivamente. Sarà poi a chi è tentato di fare una simile scelta calcolare i pro e i contro. 

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