Solitamente dopo i pasti ci gustiamo un buon caffè. Ma esiste un’altra bevanda consigliata dagli esperti che farebbe molto bene.
Parliamo del tè, anche se in effetti prendere il caffè dopo pranzo o cena offre numerosi benefici.
Non mancano tomi e saggi redatti da appassionati, nutrizionisti o scienziati che riportano le proprietà nutrizionali e benefiche del caffè. E non mancano le diverse scuole di pensiero, che annosamente ci regalano “rivelazioni” sempre diverse. Lo zucchero fa male, in realtà no, meglio non aggiungere latte, esiste un numero di tazzine ideale al giorno eccetera eccetera.
Ma sul tè, effettivamente, in pochi si sono espressi. O almeno, di sicuro sono state divulgate minori notizie sull’associazione dei benefici ottenibili bevendolo dopo i pasti. Andiamo allora a scoprire cosa è emerso da un recente studio.
La bevanda dopo i pasti ideale è (anche) il tè
Parliamo di un’abitudine che coinvolge tutti noi. Dopo pranzo o dopo cena, solitamente ci concediamo un caffè. Alcuni, un tè. Si tratta di una pratica generalmente salutare. Naturalmente chi soffre di ipertensione non dovrebbe bere nessuna delle due bevande. Ciò a causa della presenza di caffeina e flavonoidi, che portano a innalzamenti improvvisi appunto della pressione sanguigna.
Inoltre, se dopo pranzo volessimo concederci un “sonnellino”, il caffè potrebbe interferire con l’innesco del sonno. In ogni caso, potremmo scegliere delle alternative, cioè un caffè decaffeinato.
Ma se non abbiamo particolari problemi di salute, bere un buon tè dopo i pasti porta numerosi benefici. Questa bevanda vanta infatti proprietà astringenti, antinfiammatorie e antiossidanti. Aiuta la digestione. Addirittura molti studi scientifici asseriscono che abbia importanti proprietà antitumorali.
Tutto sembra essere inerente al contenuto nelle bevande, appunto di antiossidanti. Secondo uno studio pubblicato su National Library Medicine, sarebbero proprio questi elementi contenuti (anche) nel tè, che ridurrebbero sensibilmente il rischio di morte prematura.
Più nello specifico, leggiamo in un astratto della ricerca che gli antiossidanti “riducono l’insorgenza di diversi disturbi. Invecchiamento, cancro, diabete, infiammazione, malattie del fegato, malattie cardiovascolari, cataratta e nefrotossicità e disturbi neurodegenerativi. Si ritiene che gli antiossidanti dietetici abbiano potenziali capacità di prevenire le malattie indotte dall’ansia ossidativa.”
Potremmo dunque dire che bere un tè dopo i pasti “allunga la vita”. E magari può rappresentare un’interessante alternativa al nostro (seppur irrinunciabile, diciamocelo) caffè espresso.
(le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici pubblicati su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)