I contratti della luce e del gas subiranno aumenti del 300%. Lo comunicano le compagnie fornitrici terrorizzando i contribuenti.
È il momento di capire come tutelare i propri soldi dai rincari onerosi previsti per l’energia elettrica e il gas.
Le compagnie energetiche avvisano i cittadini che le tariffe sono destinate ad aumentare. Le previsioni stimano rincari eccezionali che si ripercuoteranno sulle bollette e, dunque, sulle tasche dei contribuenti. La Legge, purtroppo, consente alle aziende fornitrici di agire autonomamente sul prezzo di luce e gas e, di conseguenza, i contratti cambieranno realmente. Le modifiche sono previste anche in caso di “tariffa bloccata” e ciò significa che nessuno è salvo. Gli utenti devono, dunque, agire per cercare le tariffe migliori o per mettere in atto soluzioni alternative a quelle tradizionali. L’impianto di riscaldamento può essere sostituito dalla stufa a pellet, l’elettricità può essere prodotta autonomamente con pannelli solari o impianti mini eolici e, in generale, si devono seguire le accortezze che permettono di ridurre i consumi.
Contratti di luce e gas, come evitare un salasso
L’associazione Consumerismo non profit sottolinea come negli ultimi giorni tanti cittadini appartenenti al mercato libero stiano ricevendo comunicazioni di recesso oppure avvisi di modifiche unilaterali del contratto di luce e gas. Gli operatori stanno compiendo una procedura del tutto legale e lecita, permessa dalla Legge anche in relazione ai contratti a tariffa bloccata. Naturalmente i costi aumenteranno e a farne le spese saranno i contribuenti. All’origine dei nuovi rincari c’è sempre la guerra tra Russia e Ucraina oppure si sta assistendo a mere speculazioni? Qualunque sia la risposta, un kilowattora costerà, d’ora in poi, 0,60 euro invece di 0,22 euro. Si tratta di un aumento del 300% che gli utenti dovranno affrontare.
Come evitare una batosta in bolletta? Tornando al mercato tutelato con le condizioni disciplinate da Arera e l’impossibilità di essere soggetti al rischio di rinegoziazione anticipata delle condizioni economiche.
Via dal mercato libero, è ora di muoversi in altra direzione
Il Responsabile Energia dell’Unione nazionale consumatori Marco Vignola ribadisce l’importanza di comparare le diverse offerte al fine di optare per quella più conveniente. Il mercato libero con le sue tariffe fisse non risulta più appropriato come nel 2021. Oggi si rischia di arrivare a pagare importi stellari in bolletta alla scadenza del contratto anche in caso di discesa dei prezzi. Ricorda Vignola che nel mercato libero la maggior parte dei prezzi sono completamente indicizzati – variano a seconda del prezzo di mercato sia al rialzo che al ribasso – mentre nel mercato tutelato tutti sono indicizzati ogni tre mesi.
In ogni caso, ogni variazione deve essere comunicata dal gestore minimo tre mesi prima della messa in atto. Il contribuente deve avere il tempo di poter valutare altre proposte al fine di scegliere l’offerta più conveniente per le proprie tasche.