Sono in aumento le coppie che scelgono il regime della separazione dei beni, perché presenta oggettivi lati positivi rispetto alla comunione dei beni.
Facciamo chiarezza su questo regime patrimoniale, con una guida sintetica in proposito.
Tutti coloro che stanno per sposarsi o comunque hanno messo in programma questo evento nella propria vita, debbono aver ben chiari quali sono i regimi patrimoniali che si applicano ai coniugi.
Infatti, sebbene il regime patrimoniale classico della famiglia è costituito dalla comunione dei beni, esiste un altro regime che prende il nome di ‘separazione dei beni‘. Per esso serve una espressa manifestazione di volontà, e c’è subito da anticipare che – specialmente oggigiorno – detto regime di separazione presenta maggiori tutele in più ipotesi pratiche.
Di seguito vogliamo focalizzarci sul meccanismo della separazione dei beni, per capire come si differenzia rispetto alla comunione: quali sono i vantaggi? Vi sono anche dei ‘punti deboli’ oppure le coppie farebbero davvero meglio a optare sempre per la separazione dei beni? Scopriamolo insieme.
Separazione dei beni: che cos’è in concreto?
Lo abbiamo appena accennato: in alternativa al regime di comunione legale dei beni, la legge consente l’applicazione del regime patrimoniale di separazione. Tuttavia, bisogna prestare attenzione ad alcuni fondamentali dettagli, che ogni coppia deve conoscere:
- il regime della separazione deve essere adottato congiuntamente con una dichiarazione espressa dei coniugi da rendere nota prima della celebrazione del matrimonio, o anche in un momento posteriore (con atto notarile).
- in ipotesi di separazione legale dei beni, ogni coniuge resta titolare esclusivo, non soltanto dei beni acquistati in data anteriore al matrimonio, ma anche di quelli conseguiti dopo. Questa è una fondamentale differenza rispetto al regime di comunione dei beni.
- al coniuge proprietario dei beni spettano, in modo esclusivo, il godimento e l’amministrazione degli stessi. Ecco perché si parla appunto di separazione dei beni.
- i patrimoni dei due coniugi rimangono tra loro indipendenti come già lo erano prima del matrimonio. Perciò sia il marito che la moglie restano titolari dei propri beni senza che l’altro possa reclamare alcun diritto, anche in caso di divorzio.
Oggigiorno le coppie, giovani e meno giovani, vogliono tutelarsi anche ipotizzando un futuro sentimentalmente non più roseo. I divorzi e le separazioni sono un dato di fatto nel nostro paese e perciò ben si spiega che il numero di coppie, che si sposa scegliendo il regime patrimoniale di separazione dei beni, è in grande aumento. Esso d’altronde è più pratico e più tutelante nel caso il rapporto matrimoniale vada incontro ad una crisi insanabile.
Nessun dubbio insomma: nel 2022 nella stragrande maggioranza dei casi, i coniugi (o anche uno solo di essi) scelgono il regime di separazione dei beni in quanto vogliono tutelare la propria posizione economica e il proprio futuro.
La separazione dei beni è un regime flessibile in rapporto alle proprie esigenze di vita e lavoro
Abbiamo accennato che oggi optare per il regime di separazione dei beni riserva numerosi vantaggi pratici. Pensiamo a questo caso tipico nel quotidiano:
- in regime di comunione legale, se uno dei due coniugi esercita la libera professione, un’attività commerciale, fa investimenti rischiosi e così via, espone anche l’altro coniuge al rischio di dover rispondere, con il proprio 50% del patrimonio familiare, ai debiti eventualmente contratti nell’esercizio dell’attività lavorativa.
- detto pericolo non di poco conto può essere agevolmente rimosso con la scelta verso il regime di separazione dei beni, per cui ciascuno risponderà individualmente e senza tirare i ballo l’altro coniuge. Detta situazione patrimoniale infatti non espone la coppia reciprocamente alle obbligazioni contratte in modo separato, isolando le situazioni patrimoniali di ciascuno.
Insomma, appare particolarmente opportuno scegliere la separazione dei beni laddove uno dei coniugi abbia una sua attività che possa produrre una responsabilità patrimoniale (pensiamo al libero professionista) o quando vi siano condizioni economiche di elevato rischio. Scegliendo la separazione, i creditori di uno dei due coniugi non potranno pignorare i beni di proprietà comune, andando a danneggiare anche il coniuge non debitore. Il coniuge non debitore non rischia nulla e i creditori potranno pignorare soltanto i beni del coniuge debitore.
Separazione dei beni e divorzio: i vantaggi
Senza contare le positive conseguenze che la separazione dei beni comporta in circostanze di divorzio. Ciò in quanto:
- la coppia non dovrà procedere a suddividere gli immobili, i conti correnti e gli acquisti fatti nel corso del matrimonio,
- infatti tutto ciò apparterrà a chi ne ha versato il prezzo.
Tuttavia nello specifico caso in cui il prezzo sia stato pagato da ambo i coniugi, rientriamo in un caso di comunione sul bene che andrà comunque divisa in base alle regole di legge.