Non si fermano gli aumenti di prezzo del caffè al Bar. In questo inizio di stagione, fermarsi per una pausa può costare molto caro.
La tazzina di caffè non è solamente un rito molto amato dagli italiani. Il suo prezzo indica anche… la salute del Paese.
Non passa giorno senza che troviamo aumenti da qualche parte. Il trend è cominciato fin dall’inizio dell’anno. Percentuali di aumenti, a volte anche a due cifre, su una miriade di prodotti alimentari e di beni di consumo. Un effetto a cascata dato dall’aumento in primis dell’energia. Tutti aumentano il prezzo finale dei prodotti, per rientrare dei costi. Ma a farne le spese, come sempre, è il cittadino, il “consumatore”.
Fare la spesa è diventato molto più oneroso rispetto a qualche mese fa. E anche andare a prendere un caffè al Bar sta diventando un “lusso”. I prezzi hanno cominciato a salire da 1€ a 1,20€ in brevissimo tempo, già qualche mese fa.
Sembrano pochi spiccioli, ma secondo un calcolo di Federconsumatori effettuato a gennaio, significa un’uscita di più di 1000 Euro extra all’anno per famiglia. Ma non è tutto, perché un altro fenomeno sta interessando la tazzina di caffè proprio in questi giorni di vacanza.
Aumenta il prezzo del caffè al Bar: dove si spende di più, incredibili le richieste di alcune strutture ricettive
Fare colazione al Bar, ad oggi, potrebbe causare “gastriti”. In molte città italiane si è già sorpassata la “soglia psicologica” dell’euro e venti centesimi. Siamo in media a 1,25€ a tazzina. Rispetto allo stesso periodo del 2021 gli aumenti sono schizzati del 16%.
Tra Nord e Sud continua una sorta di divario, anche se gli aumenti sono generalizzati e riguardano 7 bar su 10 in tutta Italia. Addirittura, secondo le ultime stime di Assoutenti, a Trento il caffè costa fino al 40% in più rispetto a Napoli.
Nella Galleria del Duomo a Milano siamo a 1,50€, ma gli aumenti stanno arrivando anche e soprattutto negli Autogrill. Dove il caffè costa già 1,30€. E di questi tempi come fare a non fermarsi per una sosta, mentre si raggiunge la località elle vacanze? In alcuni Autogrill anche concedersi uno snack è diventato “proibitivo”. Se il prezzo generico si aggirava intorno a 1,50€, oggi si spendono anche 2,60€ per una barretta di cioccolata.
Le opinioni degli italiani
Sfogliando qualche pagina web o i Social, si incappa in alcune considerazioni degli italiani, che probabilmente sono stufi degli aumenti. Aumenti che tra l’altro riguardano cibi e bevande pure di “pessima qualità”.
Sempre in Autogrill, oltre al prezzo aumentato del caffè si rivelano “improponibili” i prezzi dei panini, che superano anche gli 8€. Si entra per una pausa e si esce avendo speso come minimo 20€.
Eppure, in questi giorni da Bollino Rosso e Nero sulle Autostrade, milioni di italiani dovranno sostare per magiare qualcosa. Ma sembra che sia esclusivamente un’esigenza “idraulica” che fa fermare gli automobilisti nei punti di ristoro. Il caffè è d’obbligo, ma rimane l’amaro in bocca per le cifre assurde che si devono pagare. Per una qualità che spesso viene paragonata alla “gestione di stranieri appena approdati in Italia”.
Forse forse, le famiglie italiane negli anni ’70 l’avevano vista “lunga”. Qualcuno ricorderà i thermos riempiti di caffè preparati accuratamente poco prima di partire. E le borse frigo con le tavolette ghiacciate che conservavano perfettamente golosi panini, ciotole con insalata di riso, frutta e bottiglie di acqua. C’è quantomeno da meditarci su.