Biossido di titanio nei cosmetici per viso e corpo è sicuro? Potrebbero esserci seri problemi per la salute

La cosmetica (o cosmesi) è l’insieme delle tecniche e delle attività relative al miglioramento del proprio viso o corpo.

Il biossido di titanio è usato in molti ambiti: dal settore alimentare a quello farmaceutico; dal settore delle vernici alla cosmetica.

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Dal 2021 l’Unione europea, dietro consiglio del EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha bloccato questo minerale, ma solo come additivo alimentare con la sigla E171. Ma nell’industria cosmetica è sicuro?

Utilizzare il biossido di titanio in cosmetica è sicuro? La risposta non è semplice

L’uso del biossido di titanio (INCI 77891) è presente negli ingredienti del make-up ormai da decenni. È utilizzato come schiarente per la capacità di rifrazione della luce. Infatti, in ambito cosmetico serve a creare un effetto coprente e opacizzante. Ed è un ingrediente presente soprattutto nei fondotinta.

Oltre che in cosmetica è utilizzato anche nei dentifrici, nei saponi, nelle creme solari. In questo caso, ha sostituito sostanze molto più pericolose.

Tra l’altro, per la sua resistenza all’acqua e alla capacità di assorbire gli oli presente nella pelle, il biossido di titanio è inserito tra i principi attivi delle creme antietà.

Tuttavia, quando il biossido di titanio è molto piccolo (nanoparticelle) potrebbe superare la barriera cutanea e diffondersi nell’organismo. Per questo motivo dalla Internation Agency for Research on Cancer sarebbe classificato come “potenzialmente cancerogeno”, ma solo se inalato.

Comunque, secondo il comitato scientifico per la sicurezza dei consumatori, se applicate sulla pelle a una concentrazione fino al 25% le particelle molto piccole non sono pericolose.

Infine, bisogna segnalare che sono molte le aziende cosmetiche che stanno cercando prodotti alternativi all’uso del biossido di titanio.

Per uso alimentare

Da luglio 2022 il biossido di titanio, presente negli alimenti come “sbiancante” naturale, non potrà può essere utilizzato come additivo alimentare (E171). La motivazione è: accumulato in eccesso potrebbe danneggiare il DNA.

La decisione arriva dall’EFSA che ne firma la cessazione dell’utilizzo dopo un’attenta valutazione dei risultati di ricerche più approfondite iniziate già nel 2016. La scelta dell’EFSA di abolire il biossido di titanio in ambito alimentare è data anche dalla difficoltà di stabilire una dose giornaliera accettabile.

Ma il divieto di tale utilizzo, come spiega la stessa Autorità europea per la sicurezza alimentare, è solo per il biossido di titanio usato a scopo alimentare. E, quindi, non per gli altri usi.

(le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici pubblicati su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)

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