Al via la valutazione da parte dell’Ema per autorizzare i vaccini contro il Covid per neonati e bambini da 6 mesi a 4 anni di età.
Giusto un mese fa la Food and Drug Administration statunitense aveva autorizzato l’utilizzo in emergenza dei vaccini a mRNA contro il Covid Pfizer e Moderna, per i piccoli dai sei mesi fino a 4 anni.
Sembra che le ultime e contagiose varianti stiano colpendo non solo la popolazione adulta ma anche i soggetti in età pediatrica. I dati forniti da un report prodotto da Fiaso, la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere ci forniscono un determinato quadro della situazione.
Alcune dichiarazioni pubblicate su Repubblica riportano infatti che: “Si assiste a un incremento dell’84% dei pazienti: si passa dai 51 minori ricoverati del 28 giugno ai 94 del 5 luglio“. Sembrerebbe però che non si tratti di casi gravi. “A incidere sul balzo sono soprattutto i ricoverati ‘per Covid’, che raddoppiano da 34 a 69 (+103%), contro i ricoverati ‘con Covid’ che crescono del 47%. A finire in ospedale sono soprattutto i bambini da 0 a 4 anni, che rappresentano complessivamente il 78% dei ricoverati“.
Dunque sembra proprio che anche neonati e bambini piccoli debbano difendersi dalle varianti del Covid. Ecco perché l’EMA sta valutando l’efficacia dei vaccini ideati per la fascia d’età che va dai 6 mesi ai 4 anni.
EMA valuta i vaccini contro il Covid per neonati e i bambini da 6 mesi a 4 anni
I dati che probabilmente ha in man l’EMA sono quelli utilizzati anche dalla FDA e sono scaturiti da studi effettuati su un campione di poco più di 1000 soggetti in Canada e Stati Uniti. Per quanto riguarda l fascia d’età tra 6 mesi e 4 anni, sono emersi i seguenti risultati.
Ai piccoli sono state somministrate due dosi (riformulate appositamente per l’età dei soggetti) di vaccino, e la risposta sembra sia la medesima che avviene negli adulti. “È stata condotta un’analisi dei casi di Covid verificatisi almeno 14 giorni dopo la seconda dose tra circa 5.400 bambini di questa fascia d’età senza evidenza di una precedente infezione da Sars-CoV-2 nel periodo in cui la variante omicron era il ceppo circolante predominante. In questa analisi, tra i partecipanti di età compresa tra i 6 e i 23 mesi, il 64% dei quali ha avuto un follow-up in cieco per più di due mesi dopo la seconda dose, il vaccino è risultato efficace al 50,6% nella prevenzione del Covid” (Fonte: La Repubblica).
Gli scenari futuri
Dunque a breve potremo somministrare anche ai neonati il vaccino contro il Covid, sperando che le prossime varianti, com’è successo agli adulti, non riescano a bucarlo e non ci facciano tornare nell’incubo lockdown, mascherine & co.
L’inverno prossimo, che è più vicino di quanto vorremmo pensare, sembra ci riserverà qualche sorpresa. Nonostante il mondo scientifico sia sempre più d’accordo sul fatto che stiamo andando verso una forma endemica della malattia. Almeno del Covid.
Sono gli esperti stessi, infatti, che “ammettono” che l’uso delle mascherine ha forse indebolito il sistema immunitario di adulti e bambini. E che potremmo avere a che fare con una “pandemia da normale influenza”. Ogni commento risulta “superfluo”.