Bonus prima infanzia di 200 euro al mese, un gradito regalo per le famiglie: chi potrà scartarlo?

Il Bonus prima infanzia prevede l’erogazione di 200 euro alle famiglie con bambini di età inferiore ai 6 anni. Scopriamo i dettagli della prestazione.

I nuclei familiari con bimbi fino ai 6 anni possono richiedere ed ottenere 200 euro soddisfacendo alcune condizioni. Scopriamo quali.

Bonus prima infanzia
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Le famiglie italiane devono essere supportate in questo periodo economicamente difficile. I rincari gravano sulle spalle dei genitori e spesso non si hanno le risorse per garantire ai figli una vita dignitosa. In un Paese civile è inammissibile che i bambini non abbiano cibo, vestiti, igiene ma le situazioni al limite della povertà sono in costante aumento. L‘Assegno Unico Universale erogato alle famiglie con figli a carico dallo scorso mese di marzo non è sufficiente ad arginare le problematiche più complicate. Servono altri interventi e i cittadini saranno lieti di sapere che è ancora attivo il Bonus prima infanzia.

Bonus prima infanzia, come funziona

I Comuni italiani hanno confermato i bandi per accedere al Bonus prima infanzia. Parliamo di un’agevolazione rivolta alle famiglie con figli minori di sei anni. I costi del mantenimento dei bambini soprattutto durante i primi anni di vita sono onerosi. La stima è di circa 7 mila euro all’anno fino ai 18 anni di vita del figlio con riferimento agli attuali elevati costi della vita.

Intervengono in aiuto delle famiglie i Comuni con l’erogazione del Bonus per bambini da 0 a 6 anni (alcuni Comuni riducono l’erogazione ai tre anni di età). I bandi sono gestiti dalle amministrazioni comunali e ciò significa che i requisiti variano da Comune a Comune. In linea generale possono accedere alla misura sia i nuclei italiani che stranieri a condizione che risiedano nel Comune di inoltro della domanda. Altro requisito è il rispetto di un limite ISEE in modo tale da consentire l’erogazione dell’aiuto alle famiglie realmente bisognose.

Importo e spese ammesse

L’importo erogato è di 200 euro da spendere per l’alimentazione del bambino, la cura personale e il sostegno. In più, i soldi possono essere utilizzati per pagare associazioni ed enti che organizzano attività rivolte ai più piccoli. Le agevolazioni variano, così come i requisiti, da Comune a Comune. Di conseguenza è necessario consultare i bandi di riferimento per conoscere ogni dettaglio della misura.

La richiesta di accesso, infine, dovrà essere inoltrata alla propria amministrazione comunale seguendo le indicazioni riportate nel bando. A volte è possibile compilare moduli online altre volte consegnare a mano la documentazione. Per quanto riguarda i termini di scadenza dell’invio si potranno conoscere nel bando pubblicato dal Comune.

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