Le spese scolastiche gravano sulle famiglie ma fortunatamente ci sono diverse agevolazioni da richiedere per ammortizzare i costi.
Uno, due, tre figli in età scolare significa centinaia e centinaia di euro spesi per sostenere gli acquisti scolastici. Come ridurre le uscite?
Ogni anno l’iscrizione scolastica costa cifre ingenti. I libri, il materiale, l’abbonamento del treno o dell’autobus per non parlare di un eventuale affitto per uno studente universitario fuori sede. Sostenere il percorso di studi dei figli può risultare difficile soprattutto per le famiglie a basso reddito. Le uscite sono considerevoli e si succedono durante tutto l’anno scolastico. Ciò che non tutti sanno è che è possibile portare queste spese in detrazione durante la compilazione del modello 730. Il riferimento è proprio alle detrazioni d’imposta concesse per le spese scolastiche – testi, mensa, iscrizioni, trasporti – che vengono calcolate in percentuale sui costi sostenuti dal contribuente. In questo modo si potrà diminuire l’IRPEF lorda sui redditi da lavoro percepiti in un dato periodo. Il calcolo prevede, infatti, che dall’IRPEF siano sottratte le detrazioni per avere come risultato l’imposta netta da versare allo Stato.
Spese scolastiche, come ridurre i costi
I genitori possono inserire le spese scolastiche nella dichiarazione dei redditi. Nello specifico, è possibile portare in detrazione le spese effettuate per la frequenza di corsi di istruzione universitaria, per la frequenza di scuole dell’infanzia, primarie e secondario di primo e secondo grado e i costi per il supporto di figli minorenni o maggiorenni con appurato disturbo specifico dell’apprendimento.
La detrazione spettante è del 19% per un tetto massimo di spesa di 800 euro all’anno per ogni studente. Sono incluse, poi, le spese per le mense scolastiche e i servizi integrativi a condizione che ogni versamento sia documentato con ricevuta di bollettino postale o bonifico bancario correttamente compilata. Aggiungiamo i costi del servizio di trasporto scolastico, dell’assicurazione scolastica, delle gite e dei corsi di teatro o lingua anche se svolti in orario extra scolastico. Purtroppo non rientra tra le spese detraibili l’acquisto dei libri scolastici (ci sono altre agevolazioni).
Università e DSA, quali agevolazioni sono previste
Chi ha figli all’università può detrarre del 19% le spese per tasse e contributi pagati per la frequenza di atenei in Italia o all’estero. I percorsi di Laurea, i master, i dottorati di ricerca, i corsi di specializzazione e di perfezionamento sono tutti inclusi nella lista delle spese ammissibili. Aggiungiamo, poi, la ricongiunzione di carriera, i passaggi di corso, l’iscrizione all’appello di Laurea e il rilascio della pergamena, la frequenza di tirocini e l’iscrizione fuori corso.
Concludiamo con le spese ammesse per i figli con DSA riconosciuta. La detrazione riguarda l’acquisto di strumenti compensativi, di sussidi tecnici-informatici indispensabili per facilitare l’apprendimento e di strumenti compensativi volti ad agevolare la comunicazione verbale e l’apprendimento graduale di lingue straniere.