La quantità di microplastiche ingerite a tavola e bevendo dalle bottiglie è in aumento. L’allarme lanciato da un nuovo studio.
Il fenomeno delle microplastiche sta diventando una delle più grandi emergenze ambientali a livello mondiale. L’ultimo allarme arriva da una serie di analisi effettuate sulle bottiglie d’acqua, anche di marche famose.
E i risultati sono davvero inquietanti. Un’associazione non governativa francese (Agir pour l’environnement), ha analizzato diverse marche di bottiglie di acqua, di varie capacità, da 0,33 a 1 litro. La contaminazione da microplastiche è stata accertata su 7 di 9 campioni.
Come avviene la contaminazione? Secondo la associazione, per diversi motivi. Le bottiglie, stoccate per diverso tempo in ambienti anche molto caldi, o sotto al sole, si degradano. Ma anche lo “sfregamento” del tappo contribuisce alla creazione di microplastiche. Anche alcune modalità di lavorazione nei processi produttivi può essere considerata come causa.
Queste minuscole particelle – si chiamano infatti nanoplastiche – sono quasi invisibili ad occhio nudo. Si tratta di particelle di grandezza tra gli 0,5 e i 5 millimetri. Di conseguenza, quando beviamo da una bottiglia in plastica, semplicemente le ingeriamo.
In uno stralcio della premessa dello studio, l’associazione afferma quanto segue. “L’effetto delle microplastiche è stato riscontrato nelle feci, nel sangue, nella placenta, nei polmoni, nel cervello. In media, ingeriamo l’equivalente di 5 grammi di plastica a settimana, le dimensioni di una carta di credito. Nel 2019, l’OMS ha riconosciuto la presenza diffusa di microplastiche nei fiumi, nei mari, nei rubinetti dell’acqua e in bottiglia, dimostrandosi impotente a decidere rischi per la salute, per mancanza di studi.”
Sappiamo però che l’assunzione continuata di microplastiche può causare danni al sistema endocrino, alterando persino il DNA. I risultati dei test hanno evidenziato che nel 78% delle Acque esaminate erano contenute microplastiche. Addirittura in una marca di Acqua destinata all’infanzia la quantità era superiore a tutte le altre.
Microplastiche ingerite bevendo dalle bottiglie d’acqua, 7 marchi famosi ‘sotto accusa’
Le bottiglie d’acqua prese a campione sono tra quelle più vendute in Francia, ma alcuni marchi si trovano anche da noi, come Evian e Perrier.
Le altre marche sono Badoit; Carrefour; Cristaline; Perrier – blu; Vittel confezioni da 1 litro e bottiglie Vittel Kids da 0,33 cl. Per la Volvic Evian sono state prese in esame due tipologie di bottiglie, quelle riciclate al 100% da 0,50 cl e quelle classiche da 1 litro.
Su 9 campioni, 7 sono risultati contaminati. Secondo lo staff che ha eseguito i test, vista la natura delle microplastiche rinvenute, “sembra che la maggior parte di queste provenga dalla bottiglia, dal tappo e dal processo di imbottigliamento“.
Questo è solamente l’ultimo degli studi che ci conferma quanto siamo esposti continuamente alle microplastiche. Le ingeriamo con gli alimenti perché pesci e animali si sono a loro volta nutriti con farine di animali contaminate. Le respiriamo, perché si spostano col vento. Infine, le beviamo tramite l’acqua del rubinetto e appunto dalle bottiglie. Non dimentichiamoci che anche l’uso di determinati cosmetici ci fa venire a contatto con le microplastiche. Tutto questo avviene ogni giorno ella nostra vita.
Purtroppo, il problema è di difficilissima soluzione. Noi, nel nostro piccolo, possiamo solamente cercare di eliminare più plastica possibile dalle nostre abitudini quotidiane.