I dipendenti si sono ritrovati con una mensilità aggiuntiva sullo stipendio. Un regalo inaspettato che dovrebbero poter scartare tutti i lavoratori.
Scopriamo quale azienda italiana ha deciso di aiutare i dipendenti con una mensilità aggiuntiva sulla retribuzione per affrontare l’aumento del costo della vita.
L’inflazione è il cavaliere senza testa protagonista degli incubi degli italiani nelle ultime settimane. A giugno ha raggiunto il tasso dell’8% segnando un aumento record rispetto allo scorso anno (si attestava intorno all’1,9%). L’aumento dei prezzi e, in generale, del costo della vita sta mettendo a dura prova numerose famiglie che si ritrovano con lo stipendio di sempre – spesso troppo basso – e le spese triplicate. Il Governo ha promesso aiuti che tarderanno ad arrivare a causa della crisi politica in atto. Che siano sotto forma di taglio del cuneo fiscale o di un prolungamento del Bonus 200 euro poco importa, ciò che conta è che arrivino in tempo. Nell’attesa, un’azienda ha deciso di occuparsi personalmente dei propri dipendenti erogando una mensilità aggiuntiva dello stipendio contro il caro vita. Un esempio che ogni società dovrebbe seguire per permettere ai lavoratori di combattere il cavaliere senza testa.
Mensilità aggiuntiva per i lavoratori, chi è il mittente?
Il presidente e amministratore delegato Alberto Bertone della società Acqua Sant’Anna ha comunicato l’aumento di stipendio per i propri dipendenti tramite l’erogazione di un Bonus di una mensilità aggiuntiva. Non stiamo parlando della quattordicesima che arriva nel mese di luglio ma di una quindicesima mensilità. I dipendenti sono rimasti a bocca aperta ma, secondo Bertone, si tratta di un’iniziativa quasi obbligatoria dati i prezzi correnti.
La forza lavoro è alla base del successo di un’azienda e il presidente di Acqua Sant’Anna è consapevole del ruolo ricoperto da ogni dipendente. Spesso li va a trovare e si può solo immaginare lo stupore e la riconoscenza dei lavoratori dopo aver aperto la busta paga consegnata a mano dal datore di lavoro. Dalla felicità dei dipendenti dipende il bene economico dell’azienda ma Bertone ha anche riconosciuto la responsabilità etica di aiutare le famiglie che lavorano per lui e che conosce ad una ad una.
Bertone, l’esempio da seguire
Il presidente Bertone si è reso conto che i prezzi sono aumentati di 5/7 volte mentre le retribuzioni sono le stesse di sempre. Si è domandato, poi, per quanto tempo ancora sarà sopportabile tutto questo. L’ipotesi di una guerra civile è realistica e preoccupante. Ecco perché l’imprenditore pensa che chiunque abbia alle dipendenze dei lavoratori debba intervenire sugli stipendi per consentire loro di adeguarsi al costo della vita crescente. L’aumento dei costi, naturalmente, ci sono anche a monte, per il datore di lavoro. Ma il miglior investimento sul futuro è – a detta di Bertone – sui dipendenti.
Se le retribuzioni non saranno adeguate, inoltre, l‘economia potrebbe arretrate. Le basi della macroeconomia insegnano che tutto deve aumentare in modo proporzionale. Il potere d’acquisto dei lavoratori, dunque, deve tornare lo stesso pre-rincari. Per convincere altre aziende a seguire il suo esempio chiede allo Stato un intervento per detassare la quindicesima mensilità. Il suo intervento, per esempio, è costato circa 700 mila/800 mila euro ma ai dipendenti ne sono arrivati solo 400 mila euro.