Il segretario del PD, Enrico Letta, sta riproponendo un contributo che già fu in passato nel programma del partito. Come potrebbe funzionare il bonus 10.000 euro? E chi ne beneficerebbe in concreto?
Nel mezzo ormai di una campagna elettorale di piena estate, che condurrà a fine settembre alle nuove elezioni politiche, i partiti danno vita alla consueta lista di obiettivi e programmi più o meno fattibili – cercando di guadagnare consensi in vista del ritorno alle urne.
Consideriamo di seguito quanto proposto dal PD, ovvero il rilancio del bonus 10.000 euro per chi compie 18 anni. Certamente un contributo molto sostanzioso ma che per il Partito Democratico non è una novità. In realtà la proposta di Enrico Letta rappresenta la riproposizione di un argomento già negli anni scorsi in agenda di questa formazione politica.
Vediamo allora un po’ più da vicino questa possibilità, la cui concretizzazione non dipenderà ovviamente dalla mera volontà di questo partito, ma anche e soprattutto dagli esiti della prossima tornata elettorale.
Bonus 10.000 euro giovani: cos’è e a che cosa serve
Di fatto il beneficio consiste in una somma da versare a tutti i neo 18enni che vivono in una famiglia con reddito medio-basso. Ma attenzione: questo denaro non potrà essere speso liberamente dal giovane. Il bonus 10.000 euro andrà speso infatti per motivi di formazione, lavoro e imprenditoria (nuova impresa) o per alloggio (ad es. per studio universitario in una città diversa da quella di origine). Si tratta, come è ovvio immaginare, di vincoli inderogabili, finalizzati a garantire che i soldi siano spesi in iniziative costruttive per il futuro di un giovane.
Inoltre, i promotori del contributo hanno spiegato che quest’ultimo fa parte di un piano generale per la lotta alle disuguaglianze, che – quanto meno a livello di programma del PD – appare un tema primario. Secondo Enrico Letta, il bonus 10.000 euro si colloca peraltro in un terreno in cui la riduzione delle diseguaglianze è anche di ambito fiscale: l’obiettivo è infatti anche spingere sulla cd. progressività fiscale.
Ricordiamo in breve che il principio di progressività fiscale afferma che l’aliquota di imposizione deve aumentare in modo più che proporzionale rispetto al reddito. In parole più semplici, il sacrificio richiesto a coloro che hanno più patrimonio deve essere maggiore di quello richiesto ai poveri. Ed anche questo è un cavallo di battaglia del PD.
Inoltre, la lotta alle diseguaglianze è presente anche nel contesti della pubblica istruzione, nell’ambito dei quali lo Stato deve o dovrebbe garantire borse di studio e premi per gli studenti più meritevoli e bisognosi di aiuto economico per raggiungere i loro traguardi. Ecco perché il bonus 10.000 euro in oggetto va proprio in questa direzione.
Bonus 10.000 euro giovani: come finanziarlo?
Veniamo ora al fattore finanziamenti: come trovare i soldi per pagare il bonus 10.000 euro ai beneficiari? Ebbene, secondo il piano di Enrico Letta e del PD le risorse potrebbero essere trovate nella tassa di successione, come in una sorta di ‘operazione solidarietà’ tra generazioni.
Chiaramente detto bonus per coloro che compiono 18 anni ha bisogno di ingenti finanziamenti, ma non a debito. Altrimenti il clamoroso effetto boomerang sarebbe piuttosto evidente. Infatti in tal caso sarebbero proprio i giovani a doverlo ripagare in futuro e ciò tradirebbe la finalità del bonus 10.000 euro stesso.
Abbiamo detto che potrebbe essere usata la tassa di successione. Ma come? A pagare il bonus sarebbero gli ingenti patrimoni, attraverso un’imposta che nel nostro paese è ben al di sotto della media OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico).
Potrà essere un dato in parte sbalorditivo, ma in Italia la tassa sull’eredità è tra le più basse in assoluto. Essa ammonta infatti al 4%, a differenza di paesi come ad es. la Germania in cui il prelievo è tra il 20%-40%.
Non solo. Secondo il piano bonus 10.000 euro del PD, nel mirino del finanziamento in questione vi sarebbero soltanto i patrimoni che superano la cifra di un milione di euro. Insomma, la strada dell’utilizzo della tassa di successione ai patrimoni plurimilionari rappresenta la ricetta Letta per garantire il bonus 10.000 euro ai giovani neo 18enni. Si tratterebbe, secondo il PD, di una sorta di scambio tra generazioni, per cui una persona che ha un patrimonio importante dovrebbe lasciare qualcosa alla società e in particolare ai giovani gravati dalla precarietà.
Concludendo, appare chiaro che l’effettiva realizzazione di questa misura dipenderà tuttavia dall’esito della campagna elettorale e dunque delle votazioni del 25 settembre. Poi occorrerà metterla in pratica a Governo formato, ma appunto tutto dipenderà dagli esiti dei voti degli elettori.