L’importo dell’Assegno Unico può essere aumentato ma solo ad una condizione. Scopriamo qual è per non perdere l’occasione di avere più soldi.
L’ISEE è determinante per ricevere l’importo spettante della misura e per riuscire ad aumentarlo nel corso dell’anno.
Un cambiamento della condizione economica della famiglia percettrice dell’Assegno Unico può consentire di ottenere un’erogazione maggiore. La prestazione prevede, infatti, importi differenti in base alla situazione reddituale e patrimoniale del nucleo familiare nonché per la composizione della famiglia. Per questo motivo entro il 30 giugno i cittadini con figli a carico hanno dovuto inoltrare l’ISEE. Dal valore dell’Indicatore dipende l’inserimento in una fascia reddituale specifica e, dunque, il versamento di una cifra piuttosto che un’altra. L’Assegno Unico prevede l’erogazione di 175 euro a figlio per chi ha un ISEE inferiore a 15 mila euro e di 50 euro per chi ha un ISEE superiore a 40 mila euro. Poi ci sono le maggiorazioni previste, per esempio, per chi ha figli con disabilità, per le madri single o per chi ha più di due figli.
Assegno Unico, quando si può aumentare l’importo
L’inserimento in una specifica fascia a partire da marzo – mese dell’entrata in vigore dell’Assegno Unico – non significa che durante il corso dell’anno si debba rimanere nella stessa. Comunicando l’ISEE corrente, infatti, si può dimostrare di avere un reddito inferiore rispetto a quello riportano al momento dell’inoltro della domanda di accesso alla misura. Il cambiamento della condizione economica determinerebbe un valore ISEE più basso e, dunque, la possibilità di passare ad un’altra fascia reddituale.
Poniamo il caso di una famiglia con ISEE di 18 mila euro. Secondo le tabelle ministeriali l’importo dell’Assegno Unico spettante è di 159,5 euro a figlio al mese. Qualora si sia subita una perdita reddituale consistente e l’ISEE scendesse sotto i 15 mila euro, l’erogazione diventerebbe di 175 euro a figlio ogni mese. Come procedere per indicare la variazione?
ISEE corrente, la soluzione che si stava cercando
L’ISEE corrente si differenzia dell’ISEE ordinario inoltrato entro il 30 giugno perché non fa riferimento alla situazione patrimoniale e reddituale di due anni prima ma dell’ultimo anno. Si potrebbero, così, segnalare eventuali variazioni della condizione economica e ottenere un importo dell’Assegno più elevato.
La richiesta dell’ISEE corrente è, però, legata ad alcune condizioni. La prima è, come già, detto, un cambiamento reddituale intervenuto nel corso dell’ultimo anno. La seconda è aver presentato l’ISEE ordinario. I due Indicatori sono, infatti, strettamente correlati dato che i controlli dovranno accertare la variazione della situazione reddituale con un peggioramento della stessa di almeno il 30%. Per quanto riguarda la situazione patrimoniale, invece, la riduzione dovrà essere almeno del 20% con comunicazione dell’aggiornamento a partire dal 1° aprile 2022. Si è in tempo, dunque, per presentare l’ISEE ordinario e ottenere l’aumento spettante.