I Nei della pelle sono un fenomeno naturale, ma in alcuni casi devono essere tenuti d’occhio. Ecco i “campanelli d’allarme” da non sottovalutare.
Tutti noi, osservandoci attentamente, possiamo notare i nei che caratterizzano la superficie della nostra pelle. Sono manifestazioni naturali. Ma in alcuni casi potrebbero essere il segnale di un tumore.
I nei (detti anche nevi) sono quelle macchie che vediamo sulla nostra pelle, in qualsiasi parte del corpo. Sono generalmente rotondi o rotondeggianti, e di colore che va dal rosato al marrone chiaro fino al marrone molto scuro. Possono essere “piatti” oppure in rilievo. Nel tempo, possono assumere forma e consistenza diversa, senza comunque dare fastidi. A meno che non parliamo di estetica.
Infatti molte persone fanno togliere i nei perché li ritengono esteticamente spiacevoli. Magari perché vicini alla bocca o a parti considerate sensibili. Alcuni cercano di “nasconderli” con i tatuaggi, anche se questa pratica è sconsigliata dagli esperti. Tuttavia, in caso di “trauma”, come tagli o abrasioni accidentali, i nei generalmente non danno problemi.
In linea generale, tutti abbiamo dei nei e tutti abbiamo alcuni nei “atipici”, che vengono definiti “displastici”. Ma non tutti i nei displastici rimandano necessariamente a probabilità di insorgenze tumorali. Anche se vanno tenuti sotto controllo.
Quando, allora, è bene farsi controllare da uno specialista? Esistono dei casi in cui è meglio non sottovalutare i cambiamenti dei nei. Eccoli tutti.
Nei della pelle e rischio Melanoma, ecco quando è meglio fare una visita specialistica
Secondo le statistiche, in media ogni persona adulta ha fino a 40 nei, sparsi per tutto il corpo. In alcuni casi, arrivano a più di 100. Il 10% delle persone presenta nei displasici, ovvero dalla forma/colore/consistenza atipiche.
I nei “regolari” hanno una forma rotondeggiate oppure ovale, mentre quelli atipici hanno bordi “sfarfallati”, e possono essere piatti o a rilievo. Il colore può essere rosato o marrone scuro. L’aspetto può anche presentare forme “squamose” o ruvide. Alcuni nei atipici superano la grandezza “standard” e vanno oltre i 5 millimetri. In genere i nei atipici si manifestano nella parte superiore del corpo oppure nelle zone più esposte al sole. Più di rado nel cuoio capelluto, nel seno e nelle natiche.
Secondo gli esperti, chi presenta forme displasiche però ha più probabilità di sviluppare forme tumorali come il Melanoma, anche se non è una certezza assoluta. Ragion per cui è bene monitorare la situazione. Infatti i criteri di rischio sono alcuni molto specifici, e risulta facile individuarli.
Per “distinguere” un neo normale da uno potenzialmente “a rischio tumore” possiamo semplicemente osservarne l’evoluzione nel tempo. Se ad esempio abbiamo un neo rotondo che poi cambia forma e bordi, dobbiamo certamente farci visitare da uno specialista. Idem se il neo presenta sfumature di colore diverse, all’interno della stessa area. Anche se si “espande” e cambia di dimensione è meglio che lo facciamo controllare.
L’unico modo per intervenire in tempo, infatti, è il monitoraggio. Proprio perché non è detto che un neo atipico diventi un tumore, anche se secondo le statistiche ci sono probabilità maggiori. Infine, in linea generale, in presenza di nei, normali e atipici, è sempre bene proteggere la pelle dai raggi UV, con apposite creme solari.
(le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici pubblicati su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)