Permessi legge 104 a 6 giorni al mese: ecco quando è possibile

I lavoratori con disabilità, oppure i loro familiari, hanno l’opportunità di usufruire di permessi lavorativi legge 104.

Per poter ottenere questi tre giorni di permessi retribuiti al mese (frazionabili anche in ore), è necessario essere lavoratori dipendenti, anche se con un’occupazione part-time, assicurati per le prestazioni di maternità presso l’INPS.

permessi legge 104
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Inoltre la persona per cui vengono richiesti deve trovarsi in una situazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, legge 5 febbraio 1992, n. 104. Ovviamente riconosciuta dalla commissione medica integrata ASL/INPS. Chi necessita di assistenza non deve risultare ricoverata presso strutture ospedaliere o simili che garantiscono supporto sanitario continuo.  In alcuni casi è possibile anche cumulare i giorni di permesso se le persone con disabilità grave da assistere sono due.

Raddoppio permessi legge 104: il quesito

Una lettrice  ha inviato il seguente quesito: “Salve, volevo avere conferma se si possono prendere 3GG + 3GG per assistenza a 2 disabili. Una è mia mamma (vedova/convivente) l’altro è mio fratello (celibe) sempre con residenza nella mia casa. So che questa possibilità è di recente stata inserita dall’INPS. Potrei usufruire di 6 GG al mese? Grazie per le info.”

Chi può richiedere i permessi 

I tre giorni di permesso spettano, oltre che ai lavoratori dipendenti con disabilità in situazione di gravità, anche a:

  • genitori (anche adottivi o affidatari) di figli disabili in situazione di gravità;
  • coniuge, parte dell’unione civile oppure convivente di fatto (articolo 1, commi 36 e 37, legge 76/2016), parenti o affini entro il terzo grado di familiari con disabilità grave ai sensi della legge 104/92 articolo 3 comma 3.

Il diritto può essere esteso ai parenti e agli affini di terzo grado in casi specifici. Ossia quando i genitori, il coniuge o la parte dell’unione civile o il convivente di fatto del disabile abbiano compiuto i 65 anni di età, siano affetti da patologie invalidanti, siano deceduti o mancanti.

I tre giorni di permesso non spettano invece a:

  • lavoratori a domicilio;
  • addetti ai lavori domestici e familiari;
  • lavoratori agricoli a tempo determinato occupati a giornata;
  • parasubordinati;
  • autonomi.

Quando è possibile avere 3+3 giorni di permesso

Come evidenziato dalla circolare INPS n.32/2012, in caso sia necessario assistere più familiari disabili, il lavoratore ha la possibilità di cumulare più permessi solo a patto che il familiare da assistere sia il coniuge o la parte dell’unione civile o il convivente di fatto, oppure un parente o un affine entro il primo grado. È ammesso il cumulo per un solo lavoratore per l’assistenza a parenti o affini fino al secondo grado nel caso in cui i genitori, il coniuge o la parte dell’unione civile o il convivente di fatto della persona con disabilità grave abbiano compiuto i 65 anni. Oppure siano affetti da patologie invalidanti, risultino deceduti o mancanti.

Ma non solo. Bisogna anche accudire i familiari disabili in maniera disgiunta. Ossia dimostrare che abbiano bisogno di assistenza con modalità e tempi differenti, non sovrapponibili. Se è possibile invece assisterli contemporaneamente, l’INPS potrebbe non accogliere la richiesta. 

Cumulo permessi legge 104 per familiari disabili

In merito al caso esposto dalla lettrice, esiste l’opportunità di richiedere i 3 giorni + 3 giorni di permesso per seguire madre vedova e fratello celibe se entrambi risultano disabili in situazione di gravità. A condizione che sia effettivamente necessario prestare la sua assistenza in momenti diversi, soprattutto in considerazione del fatto che vivono tutti sotto lo stesso tetto.

Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.

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