Il Fisco monitora attentamente le domande ISEE e gli aggiornamenti del documento. In caso di omissione di dati è pronto ad inviare una sanzione di 5 mila euro.
Il contribuente che aggiorna l’ISEE e omette alcuni fondamentali dati rischia severe punizioni da parte del Fisco.
L‘Indicatore della Situazione Economica Equivalente ha un ruolo rilevante nella richiesta di Bonus e agevolazioni. Definisce la situazione patrimoniale e reddituale di una famiglia in modo tale da capire quali prestazioni si possono richiedere e qual è l’ammontare dell’importo spettante. Il Bonus bollette, l’Assegno Unico Universale, il Bonus per libri scolastici e tante altre agevolazioni sarebbero inaccessibili o comunque non economicamente rilevanti qualora si dimenticasse di calcolare l’ISEE. È preferibile inviare il valore dell’indicatore all’inizio dell’anno in modo tale da poter usufruire delle prestazioni per tutti i 12 mesi. Nel corso dell’anno, poi, si potrebbe aggiornare nel caso in cui sopraggiungessero cambiamenti reddituali che potrebbero far aumentare l’ISEE in modo tale da ottenere più Bonus o importi più elevati.
ISEE, come calcolarlo o aggiornarlo nel corso dell’anno
Il primo passo per ottenere l’ISEE è inviare la Dichiarazione Sostitutiva Unica, un documento che contiene dati patrimoniali, anagrafici, reddituali dell’intera famiglia. Le informazioni sono in parte inserite dal contribuente e in parte rilevate dall’Agenzia delle Entrate incrociando i dati di diversi database in collaborazione con l’INPS. Il dichiarante è penalmente perseguibile per quanto indica nella DSU e in caso di errori o incongruenze il Fisco non tarderà ad individuarle.
La compilazione del modello può avvenire direttamente online utilizzando il portale dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale accedendo con le credenziali digitali nell’Area MyINPS. In alternativa si potrà chiedere aiuto a CAF e Patronati. La presentazione potrà avvenire, come detto, in ogni momento dell’anno ma la scadenza della validità sarà sempre il 31 dicembre dell’anno in corso. Inviandola, per esempio, nel mese di ottobre, a gennaio dell’anno nuovo occorrerà ripresentarla per continuare ad usufruire di Bonus e prestazioni. In più, l’ISEE si può aggiornare durante l’anno. Si tratta di inviare l’ISEE corrente che fa riferimento alla situazione reddituale e patrimoniale attuale e non relativa ai due anni precedenti come per l’ISEE ordinario.
Fisco, bastano poche omissioni per l’invio di una sanzione
L’ISEE corrente permette di chiedere nuovi bonus o aumentare gli importi di agevolazioni già richieste. Questo perché una variazione reddituale tale da far aumentare il valore dell’indicatore (perdita del lavoro, perdita della casa…) consentirebbe di ampliare le opportunità. Attenzione, però, alla compilazione dei modelli soprattutto se si dovesse procedere in autonomia. Eventuali omissioni, incongruenze e discordanze causa di un’indebita erogazione di una prestazione porterebbero il Fisco a sanzionare il contribuente con multe oltre i 5 mila euro.
In più, qualora l’importo indebitamente percepito risultasse superiore a 3.999,46 euro si rischierebbe una pena da sei anni a tre anni di reclusione. Al di sotto di questa cifra, il Fisco eroga una sanzione amministrativa compresa tra 5.164 euro e 25.822 euro.