In pensione a 62 anni, questa la possibilità per i lavoratori di aziende in crisi. Approfondiamo meglio la conoscenza con questo scivolo pensionistico.
Un assegno ponte fino alla pensione di vecchiaia permetterà ai lavoratori di imprese in difficoltà di lasciare il lavoro a 62 anni.
La Legge di Bilancio 2022 ha stabilito uno scivolo pensionistico a 62 anni per i dipendenti di aziende in crisi. A finanziare le pensioni il Fondo per l’uscita anticipata dei lavoratori delle imprese in crisi con 150 milioni di euro per il 2022 e 200 milioni per il 2023 e il 2024. Verrà garantito il 90% della retribuzione per i tre anni precedenti alla maturazione dei requisiti per la pensione ordinaria. Per conoscere le modalità di erogazione della prestazione occorrerà attendere la pubblicazione del Decreto nato dalla collaborazione tra Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Pensione a 62 anni, i dettagli ad oggi noti
In attesa del Decreto vi segnaliamo alcuni dettagli della misura già noti. La richiesta di accesso alla pensione può essere richiesta dai dipendenti di piccole e medie aziende in crisi dopo il compimento dei 62 anni. Nello specifico, le imprese devono contare tra i 15 e i 250 dipendenti, avere un fatturato massimo di 50 milioni di euro o un bilancio inferiore a 43 milioni di euro e aver avuto un calo del 30% negli ultimi 12 mesi rispetto al 2019.
Per quanto riguarda i lavoratori, dovranno firmare un accordo aziendale con le rappresentanze sindacali per confermare l’adesione volontaria e consensuale all’interruzione del rapporto di lavoro. Possono accedere alla pensione solo i nati entro il 1957 ed entro il 1962. I primi per il raggiungimento della pensione di vecchiaia entro tre anni dall’usciata anticipata. I secondi per il raggiungimento dei requisiti della pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi (41 e 10 mesi per le donne).
Quale sarà l’ammontare dell’assegno ponte
Lo Stato riconosce al lavoratore che va in pensione a 62 anni il 90% dell’importo di pensione già maturato sia che si tratti del trattamento di vecchiaia che di quello anticipato. La somma verrà calcolata al netto della Naspi che verrà erogata durante il periodo ponte di maturazione dei requisiti. Una volta raggiunta l’età per il pensionamento ordinario, il pensionato dovrebbe ricevere anche il 10% residuo spettante del trattamento maturato.
Secondo indiscrezioni, poi, non dovrebbero essere previste penalizzazioni nel sistema di calcolo. Sarà retributivo fino al 1995 e contributivo dal 1996.
Come e quando inoltrare domanda
La domanda si dovrà inoltrare all’INPS almeno 90 giorni prima dell’interruzione del rapporto. A tal proposito, l’ente creerà una sezione apposita sul proprio portale in modo tale da permettere ai lavoratori di poter svolgere la procedura online. Si ipotizza che alla richiesta si dovranno allegare le autocertificazioni attestanti i requisiti di accesso alla pensione a 62 anni e la copia dell’accordo collettivo firmato dai dipendenti e le parti sindacali. Dopo i dovuti accertamenti, l’INPS provvederà ad erogare la prestazione.