Cosa accadrà al Reddito di Cittadinanza dopo le elezioni del 25 settembre 2022. Il centro destra opta per la cancellazione della misura così come la si conosce oggi.
L’RdC potrebbe avere i giorni contati. Tra poco più di un mese sapremo cosa accadrà ad una delle misure più controverse del panorama italiano.
Da diverse settimane i cittadini ascoltano i piani dei partiti per il dopo-Draghi. Tanti bei progetti a destra e a sinistra che preannunciano più soldi, più aiuti, nuove dinamiche favorevoli per i cittadini e la ripresa per l’Italia. Diversi progetti stanno prendendo vita nella fantasia sfrenata che i politici mettono in campo nel momento in cui si avvicinano le elezioni. Tutti vogliono salire al potere e ottenere la posizione migliore da cui guardare l’Italia e gli italiani mentre si dirige o alla rovina o al successo. A sentire la maggior parte dei cittadini, ad oggi la direzione sarebbe proprio quella della disfatta. La fiducia nelle promesse dei politici vacilla soprattutto quando i buoni propositi non sono sostenuti da fatti. Tra le tante questioni sulla bocca degli aspiranti premier c’è il Reddito di Cittadinanza.
Reddito di Cittadinanza, sarà solo un ricordo?
Se il centrodestra vincerà le elezioni il Reddito di Cittadinanza potrebbe sparire oppure essere modificato per correggerne gli errore. La posizione della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni è ben nota. La misura è culturalmente sbagliata perché non distingue assistenza dall’incentivo al lavoro. L’obiettivo di spronare i giovani e meno giovani verso la ricerca di un’occupazione non è stato raggiunto regalando soldi ogni mese. L’RdC non ha creato posti di lavoro, non ha posto fine al lavoro in nero anzi lo ha incentivato e ha discriminato la popolazione più debole.
Secondo la Meloni se i soldi usati per la misura fossero stati usati per finanziare le assunzione delle imprese, oggi il tasso di occupazione sarebbe molto più alto. Continua, poi, affermando che la povertà si elimina solamente con il lavoro.
Dati alla mano a supporto della tesi
Le parole di Giorgia Meloni vengono riprese dalla deputata di Forza Italia Patrizia Marrocco. Il Reddito di Cittadinanza non solo ha ha incentivato il lavoro ma ha rappresentato una delle Legge più oggetto di frode della storia della nostra nazione. I cosiddetti “furbetti” della misura sono un numero elevato e nonostante le modifiche alla misura e i tentativi di controlli più serrati continuano ad aumentare.
Marrocco si chiede come i sostenitori della misura non si possano accorgere dei danni che l’RdC ha creato, delle falle nel sistema e dell’incapacità di raggiungimento dell’obiettivo prefissato. L’emergenza reddito degli italiani ha bisogno di strumenti diversi, a detta del centrodestra, che agiscano sulla misura e la modifichino. Chi non ha reddito dovrà averlo in quanto svolge un lavoro e non perché sta sul divano tutto il giorno. Dello stesso parere Andrea Mandelli, vice presidente della Camera dei Deputati.
La risposta del centro-sinistra
Parere opposto per Romina Mura del Pd. A suo dire l’RdC è l‘unico sostegno al reddito efficace che ha aiutato chi non può lavorare e privare i cittadini della sussistenza non è degno di uno Stato civile. Il problema non è solo di chi non ha un lavoro, poi, ma anche di chi lo ha ma guadagna cifre troppo basse in confronto al costo della vita. Lo Stato deve garantire quel sostegno necessario per far uscire dalla povertà milioni di lavoratori. Ma quello degli stipendi e delle pensioni basse è un altro problema al centro della campagna elettorale.