Alcuni esperti ci ricordano quali esercizi per allungare la vita e la salute sono consigliati. E ci spiegano cosa è successo dopo l’avvento del Covid.
“Vivere a lungo” è un concetto ampio e opinabile, certo. Naturalmente tutti ci auguriamo una lunga permanenza terrena, ma soprattutto desideriamo trascorrerla in salute.
Anche salute e benessere sono due parole che racchiudono tantissime variabili. Ognuno ha il proprio pensiero su cosa significhi “stare bene”, ma ovviamente su alcune cose non si può transigere. Malattie, psichiche o fisiche, minano la serenità. E dunque anche su cosa fare per stare meglio esistono innumerevoli teorie, cure, terapie e filosofie.
Alcuni esperti, però, hanno tracciato un’interessante analisi sulla qualità e sull’aspettativa della vita, guardando i cambiamenti avvenuti nell’ultimo secolo. Dalle considerazioni su come gli esseri umani si sono evoluti emergono anche preziosi consigli. Tra i quali spiccano quelli riguardanti l’esercizio fisico. Scopriamo cosa si delinea da questi studi.
Quali esercizi per ‘allungare la vita’, ecco cosa dicono gli esperti e cosa è cambiato dopo il Covid
Fino a 100 anni fa, l’aspettativa media di vita arrivava a malapena al di sopra dei 50 anni. Oggi siamo arrivati ad almeno 79. Lo afferma, tra gli altri, anche Scott G. Weiner un medico di pronto soccorso che opera presso il Brigham and Women’s Hospital. Le sue considerazioni appaiono anche su Harvard Health Publishing.
Il suo studio va ad analizzare i cambiamenti avvenuti nell’ultimo secolo, e ovviamente si sofferma sulla condizione della popolazione degli Stati Uniti. Ma la situazione è paragonabile anche all’Europa. Alcuni fattori hanno innalzato l’aspettava di vita, e tra questi rientrano certamente il maggior benessere economico, l’accesso più facile alle cure e una consapevolezza più ampia da parte delle persone su come tutelare la propria salute.
Al tempo stesso, però, l’autore della ricerca osserva come la mortalità sia aumentata per fattori che prima non c’erano. Aids, pandemie e droga, per citarne alcuni.
Ciò che emerge da altri sudi, poi, è che il Covid ha invertito il trend e ha innescato una mortalità “prematura” mai vista prima. (per mortalità “prematura” si intende prima dei 70 anni n.d.r) E questo sta succedendo in tutto il mondo. È possibile leggere a questo proposito una dettagliata analisi pubblicata su CNN Healt ad aprile del 2022.
A fronte di vecchi e nuovi “pericoli” per la longevità umana, dunque, che fare? A rispondere a questo quesito prova Luigi Ferrucci, geriatra del National Institutes of Health (NIH). Tra le altre cose, sovrintende la ricerca sull’invecchiamento e sulla salute. Le sue affermazioni possono sembrare “scontate”, ma evidentemente è questo che serve al momento alle persone per stare meglio. Ferrucci dichiara che “un’abitudine sana al di sopra di tutte le altre nel portare a una vita “più lunga” è l’esercizio.”
A questo proposito, sono svariate le indicazioni su quanti e quali esercizi fare per garantirsi una maggior salute. Ma sorprendentemente arriva la dichiarazione di un altro esperto, che le “spiazza” tutte. William E. Kraus, professore nella divisione di medicina cardiologica presso la Duke University non teme di affermare che “Non c’è minima quantità di esercizio che devi fare, qualsiasi cosa è meglio di niente“.
In effetti, se pur tutti uguali come esseri umani, siamo tutti diversi. Non dobbiamo quindi aderire a programmi che non sono studiati appositamente per la nostra condizione di salute, età, predisposizione. La migliore cosa da fare è semplicemente dedicare del tempo a fare movimento fisico. In caso di dubbio, possiamo parlarne col nostro medico curante, che ci saprà consigliare al meglio.
Nel mentre, i più “sfaticati” potranno tirare un sospiro di sollievo. Se basta fare una passeggiata al giorno non dovranno più sentirsi “in competizione” con coloro che praticano esercizi altamente “vigorosi” in palestra.
(le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici pubblicati su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)