La dilazione di pagamento degli avvisi bonari non sarà più di 60 giorni. Per regolarizzare la propria posizione si avrà la metà del tempo.
Un ritorno alle vecchie regole non gradito ai contribuenti. Per corrispondere quanto segnalato da un avviso bonario si avranno solo 30 giorni di tempo.
Il primo Decreto Ucraina-Energia ha concesso una dilazione dei tempi di pagamento degli avvisi bonari per irregolarità riscontrate dal Fisco. Ai contribuenti sono stati riconosciuti 60 giorni di tempo per saldare l’importo dovuto prima di ricevere la cartella esattoriale. Ora l’agevolazione volge al termine e dal 1° settembre le tempistiche torneranno alla normalità. Significa che in trenta giorni i cittadini dovranno regolarizzare la propria posizione con l’Agenzia delle Entrate pena l’arrivo di sanzioni e interessi più pesanti. I 30 giorni scattano al momento della notifica dell’atto sia che si corrisponda la cifra per intero sia in caso di dilazione del pagamento in più rate.
Dagli avvisi bonari alle cartelle esattoriali, i tempi si riducono
L’avviso bonario è una comunicazione con la quale il Fisco informa il contribuente di una verifica effettuata da cui è scaturita un’irregolarità. Nel documento appaiono imposte da corrispondere o eventuali contributi da versare. Se il cittadino dovesse ritenere la richiesta illecita o infondata potrebbe richiedere l’annullamento o la rettifica dell’atto mostrando prove a sostegno della propria tesi. In caso contrario dovrebbe regolarizzare la posizione pagando quando dovuto entro 30 giorni dalla notifica e non più entro 60 giorni come dall’attivazione del Decreto Ucraina-Energia. Si torna, dunque, a tempistiche più stringenti che faranno crescere il numero di richieste di rateizzazione del pagamento.
La domanda di dilazione può essere inoltrata anche online accedendo al portale dell’Agenzia delle Entrate. La sezione di riferimento è “Servizi” e poi “Determinazione dei versamenti rateali” per calcolare l’importo delle rate e procedere, poi, con la vera richiesta di rateizzazione. Se la prima rata o la somma totale non dovessero essere corrisposte entro i 30 giorni, il Fisco invierebbe una cartella esattoriale.
Perché attendere non è consigliabile
Ritardare il pagamento superando i 30 giorni non è consigliabile in quanto l’arrivo di una cartella esattoriale significherebbe dover versare un importo maggiorato. Il contribuente, infatti, perderebbe il diritto alla riduzione di un terzo delle sanzioni. Per ogni ulteriore ritardo scatterebbero, poi, interessi e sanzioni aggiuntive fino ad arrivare al pignoramento dei beni per la riscossione forzata della somma dovuta dal contribuente all’Agenzia delle Entrate.
A partire dal 4 settembre – fine della pausa estiva concessa dal Fisco – ricordate, dunque, che si avranno solo 30 giorni di tempo per pagare quanto segnalato sull’avviso bonario.