La Legge 104 non tutela dal licenziamento: cosa sta succedendo a persone fragili e caregiver

La Legge 104 dovrebbe tutelare dal licenziamento ma per un errore del Governo le persone fragili e i caregiver potrebbero trovarsi in enorme difficoltà.

I disabili sono a rischio licenziamento pur essendo titolari della Legge 104 a causa di errori sulla trasparenza dei contratti.

Legge 104 licenziamento
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Per una dimenticanza, le persone fragili e i caregiver rischiano il lavoro in caso di assenza nei sei mesi di prova. Richiedere un congedo significherebbe concedere al datore di lavoro la possibilità di annullare il contratto a causa di un errore del Governo in tema di “trasparenza”. Tutto è nato dalla richiesta dell’UE di maggior trasparenza nei contratti per aumentare i benefici dei lavoratori. Il Governo italiano si è mostrato da subito favorevole obbligando i datori di lavoro ad una serie di nuovi adempimenti. Una falla nel sistema, invece, rende più semplice il licenziamento per i titolari di Legge 104. Capiamo i motivi del disagio.

Legge 104 e licenziamento persone fragili, cosa è successo

Dallo scorso 13 agosto 2022 è entrata in vigore una Legge che avrebbe dovuto tutelare i lavoratori ma che in realtà ha creato un grave pasticcio. Il riferimento è alla normativa firmata da Andrea Orlando, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali che si riferisce alla trasparenza dei contratti. Ad un primo sguardo il testo sembrava adempiere in pieno le direttive dell’UE ma un occhio più attento individua facilmente un errore di rilevante gravità.

La Legge regola gli obblighi di informazione e comunicazione che i datori di lavoro devono assolvere sia nel settore pubblico che privato. Nello specifico, la normativa stabilisce che nei contratti devono essere chiaramente riportate le condizioni di lavoro evitando fronzoli e formule difficilmente comprensibili ai lavoratori. Stop a contratti collettivi confusionari che rimandano ad altri contratti e creano un disagio generale. La rimodulazione avrebbe dovuto semplificare la comunicazione datore/dipendente.

Cosa è accaduto in realtà

Il Decreto ha moltiplicato gli obblighi di comunicazione ai datori di lavoro. In caso di omissioni o dimenticanze si rischiano fino a 1.500 euro di multa a contratto. Nulla di nuovo, dunque, la burocrazia all’italiano la conosciamo bene tutti noi. Ma il vero problema arriva quando ci si accorge che il Governo ha dimenticato di inserire nella normativa le persone con handicap, i malati gravi e i caregiver ossia i titolari di Legge 104.

L’articolo incriminato è il numero 7 della Legge numero 104 (che coincidenza!) del 27 giugno 2022. Disciplina il periodo di prova del lavoratore fissandolo a sei mesi e stabilendo gli eventi per i quali il lavoratore ha la facoltà di interrompere il periodo di prova senza conseguenze. Parliamo della malattia, dell’infortunio e del congedo di maternità o paternità obbligatorio. Grandi assenti i congedi previsti per i titolari di Legge 104. Ciò significa che se un caregiver o una persona con handicap non si reca al lavoro durante i sei mesi di prova rischia che il datore di lavoro non confermi l’assunzione.

Urge una correzione immediata per sostenere le persone fragili, intento primario proprio della Legge 104 dal 1992.

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