Taglio all’assegno ordinario di invalidità: quando arriva la pessima notizia

Guida all’assegno ordinario di invalidità per scoprire quando viene ridotto, a quanto ammonta l’importo e con quali prestazioni è compatibile.

L’assegno ordinario di invalidità è una prestazione di natura economica erogata a chi ha ridotta capacità lavorativa.

assegno ordinario invalidità
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L’INPS eroga la prestazione a coloro che presentano capacità lavorativa ridotta a meno di un terzo a causa dell’infermità mentale oppure fisica. Possono accedere alla misura i lavoratori dipendenti, i lavoratori autonomi come mezzadri, artigiani, coltivatori diretti, coloni e commercianti e i lavoratori iscritti alla Gestione Separata. L’assegno ordinario di invalidità deve essere richiesto all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale utilizzando la procedura online oppure chiamando il Contact Center o avvalendosi dell’aiuto di CAF e Patronati. Alla domanda occorrerà allegare la certificazione medica che attesta la presenza dell’infermità che comporta la riduzione della capacità lavorativa a meno di un terzo. Altra condizione necessaria la maturazione di almeno 260 contributi settimanali – cinque anni di contribuzione e assicurazione – di cui 156 nei cinque anni precedenti all’inoltro della domanda.

Importo dell’assegno ordinario di invalidità

L’importo della misura viene calcolato tramite sistema mist0. Una quota sarà calcolata con il sistema retributivo e l’altra con sistema contributivo. Se il lavoratore richiedente dovesse aver iniziato a versare i contributi dopo il 31 dicembre 1995, invece, il sistema di calcolo sarà totalmente contributivo. Di conseguenza la somma spettante sarà diversa da contribuente a contribuente.

Nel caso in cui, però, l’assegno risultasse inferiore a 515,58 euro si potrebbe richiedere l’integrazione al minimo in modo tale da raggiungere la suddetta cifra. Ricordiamo, poi, che l’assegno ordinario di invalidità si può trasformare in pensione di vecchiaia al compimento dei 67 anni a condizione che si siano maturati 20 anni di contributi.

Compatibilità della prestazione

La misura è compatibile con l’attività di lavoro dipendente e autonomo anche se in base all’importo dei redditi percepiti cambia la cifra ottenibile. Non è compatibile, invece, con la Naspi – l’indennità di disoccupazione – né con il trattamento di disoccupazione. La persona con ridotta capacità lavorativa può scegliere la prestazione più conveniente con riferimento alle proprie caratteristiche.

Altra incompatibilità è quella con la pensione di invalidità. Tante persone pensano che assegno e pensione di invalidità coincidano ma in realtà sono prestazioni differenti. La pensione di invalidità civile ha funzione assistenziale, è a carico dello Stato, prevede una doppia visita dall’ASL e dal medico incaricato INPS (per l’assegno si deve superare solo la visita della commissione medica INPS) e non presuppone basi contributive. Ha, dunque, caratteristiche differenti dall’AIO.

Quando l’assegno di invalidità viene tagliato

I richiedenti devono sapere che l’assegno ordinario di invalidità può essere decurtato nel momento in cui i redditi da lavoro superano un determinato limite. Le prestazioni con decorrenza successiva al 17 agosto 1995 vengono ridotte con redditi superiori a 4 volte la pensione minima INPS. La percentuale di decurtazione è fissata al 25% (sulla parte superiore a 515,58 euro) per redditi compresi tra 26.810,16 euro e 33.512,70 euro e al 50% per redditi superiori a 33.512,70 euro.

In più c’è una seconda decurtazione applicata dal datore di lavoro solo se l’assegno supera il limite di 515,58 euro. La percentuale è del 50% di riduzione sulla quota eccedente il trattamento minimo per i dipendenti e del 30% per gli autonomi.

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