Reddito di Cittadinanza, cosa ne sarà della misura dopo le elezioni del 25 settembre? La confusione dilaga con i partiti che prima progettano l’abolizione e poi si rimangiano quanto detto.
Dall’abolizione dell’RdC ad un aumento dell’importo fino a 1.000 euro è un attimo. Cosa succede in questa campagna elettorale?
I cittadini sanno che ogni parola che esce dalla bocca di un politico va presa con le pinze ma un dietrofront come quello a cui si sta assistendo in relazione all’RdC è stato totalmente inaspettato. Fino a pochi giorni fa si ipotizzava la cancellazione della misura considerata immorale, inutile e non idonea ad incentivare i cittadini nella ricerca del lavoro. Ora sembra che tutti i partiti vogliano salvare il Reddito di Cittadinanza. La motivazione ufficiale è non voler eliminare del tutto una misura di sostegno alla povertà che in tante altre nazioni europee esiste da decenni. Il pensiero cinico degli italiani si chiede se non sia una mossa per non escludere una larga fetta di elettori dal proprio raggio di azione. Scopriamo, dunque, le attuali posizioni dei partiti.
Reddito di Cittadinanza tra cancellazione e aumento dell’importo
Iniziamo da Forza Italia con Silvio Berlusconi che afferma di non aver mai parlato di cancellazione dell’RdC ma di una riformulazione dello stesso. Dalla necessità di dare ai giovani nuove opportunità di lavoro nasce la proposta del centrodestra di sostituire l’attuale sistema di Reddito di Cittadinanza con formule di inclusione sociale più efficaci e con politiche attive di formazione e inserimento nel mondo del lavoro. Questo sul piano teorico, si attendono delucidazioni in merito a quello pratico.
Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, si è sempre mostrata sfavorevole all’RdC in quanto si tratta di una misura che non aiuta i giovani, li demotiva e non offre i giusti insegnamenti morali. Sarebbe opportuno, secondo la deputata, conservare il sostegno al reddito solo per disabili, over 60 e famiglie senza reddito e minori a carico. Per Salvini, invece, dovrebbe scattare la revoca immediata della misura dopo il primo rifiuto di un’offerta di lavoro in linea con le proprie attitudini.
Continuiamo a conoscere le posizioni dei partiti
Il Movimento 5Stelle è fervente sostenitore da sempre dell’RdC. Mostra chiaramente l’intenzione di non abolire la misura soprattutto in Campania e nel Sud Italia dove la questione lavoro è più spinosa. I consensi, infatti, sono altissimi soprattutto nelle regioni meridionali secondo le ultime statistiche pre-elezioni.
Matteo Renzi ha proposto, invece, un referendum per l’abolizione della misura considerata come uno strumento che non funziona. La figura dei navigator è stata un fallimento, il numero di percettori che ha trovato lavoro è irrilevante, i Centri per l’Impiego non hanno adeguato supporto e la povertà continua ad aumentare mentre i furbetti percepiscono l’RdC illegittimamente. Urge un cambiamento, dunque, che modifichi il sostegno alla popolazione.
Le proposte sul Reddito di Cittadinanza continuano
Maria Carfagna e Azione-Italia vogliono dare più spazio alle agenzie private per trovare lavoro ai percettori di RdC e togliere il sussidio a chi non fa colloqui. Ribaltamento di opinioni per il centro sinistra che, ora, vede il Reddito di Cittadinanza come una misura da mantenere seppur modificandola.
Sinistra Italiane ed Europa Verde vogliono rafforzare la misura per arrivare ad un reddito universale di base ma la proposta più assurda o innovativa (dipende dai punti di vista) proviene da Unione Popolare. De Magistris annuncia l’aumento dell’importo della ricarica fino a 1.000 euro al mese.