Il 2023 potrebbe riservare piacevoli sorprese ai percettori dell’Assegno Unico Universale. Le novità in vista sono molto interessanti.
Le famiglie con figli a carico possono cominciare a sorridere. Il 2023 porterà stuzzicanti novità in relazione all’Assegno Unico Universale.
Il direttore dell’INPS Vincenzo Caridi ha svelato interessanti novità sull’Assegno Unico a partire dal 2023. Alcune variazioni renderanno l’iter di erogazione della misura più pratico per le famiglie con figli a carico ma soprattutto incideranno sull’importo spettante. L’idea è di rendere il versamento della prestazione automatico senza necessità di rinnovare la domanda qualora i requisiti di spettanza siano rimasti invariati. Il riferimento è al numero dei componenti del nucleo familiare e all’ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente il cui valore è determinante nella definizione della somma da ricevere ogni mese. Proprio a tal riguardo arriva la seconda novità. I percettori potranno contare su importi più elevati. Finalmente delle belle notizie che giungono come un raggio di sole in piena tempesta.
Assegno Universale, le novità del 2023
Nel 2023 si potrà dire addio all’obbligo preventivo di invio della richiesta all’INPS per non correre il rischio di perdere la misura saltando una scadenza. L’erogazione della misura sarà automatica a condizione che i requisiti di spettanza non siano cambiati rispetto all’anno precedente. In caso contrario sarà compito del contribuente comunicare le variazioni.
Inoltre, l’inflazione galoppante rende necessaria una rivalutazione degli importi degli Assegni Universali nonché una rimodulazione delle soglie ISEE. Il tasso di inflazione ha superato l’8%, il costo della vita è raddoppiato e i cittadini sono in difficoltà. Da qui la necessità di intervenire sulla prestazione a sostegno delle famiglie con figli. Gli aumenti massimi stimati si attestano sui 15 euro. L’importo più elevato (per ISEE inferiore a 15 mila euro) passerà, quindi, da 175 euro a 190 euro per figlio a carico mentre quello minimo (per ISEE superiore a 40 mila euro) passerà da 50 a 54 euro.
La rimodulazione delle soglie ISEE
Un’ultima variazione su cui ci soffermeremo è la rimodulazione delle soglie ISEE. Il fatto che l’Assegno Unico venga indicizzato all’inflazione, infatti, non comporterà solamente un aumento dell’importo di 15 euro. A cambiare saranno anche le fasce ISEE di riferimento. L’ipotesi più attendibile è che il limite di 15 mila euro sia alzato a 16 mila mentre la soglia ISEE superiore a 40 mila euro arriverà a quota 43.200 euro.
Le notizie citate nell’articolo sono anticipazioni comunicate dal direttore dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. Si attende l’ufficialità delle variazioni per poter realmente sorridere.