La riduzione della corrente elettrica è un progetto voluto dall’Unione Europea che creerà disagi a chi ha optato per la pompa di calore.
Tanti contribuenti hanno abbandonato il gas in favore delle pompe di calore. Ora rischiano di rimanere al freddo.
L’aumento del prezzo del gas ha imposto agli italiani una scelta. Rischiare di passare un inverno al freddo senza la possibilità di accendere i termosifoni oppure optare per un’alternativa che non preveda l’uso del metano. Milioni di famiglie hanno scelto mesi fa la sicurezza. Tanti contribuenti sono passati alle stufe a pellet, molti altri alle pompe di calore. Ebbene, è in arrivo una grande beffa. La Commissione Europea vuole tagliare la corrente elettrica per tre o quattro ore al giorno in modo tale da ridurre i consumi e risparmiare. In questo modo, però, le famiglie che hanno svoltato in direzione “green” si ritroveranno al freddo, con pompe di calore non in grado di generale riscaldamento e acqua calda. Ridurre l’elettricità significa lasciare nei guai chi ha estromesso il gas dalla propria abitazione seguendo, tra le altre cose, le direttive dell’Europa.
Riduzione della corrente elettrica, ora arrivano i guai
Riccardo Bani, presidente dell’Associazione per il riscaldamento senza emissioni, denuncia la penalizzazione che subiranno le famiglie che si sono liberate dei combustibili fossili. In più, rischio ancora più grave, con la riduzione della corrente elettrica si interromperebbe la fornitura di beni essenziali ossia dell’acqua calda e del riscaldamento.
Si nota subito un paradosso. Il taglio dell’elettricità non toccherebbe le famiglie che continuano ad utilizzare il gas per cucinare, lavarsi con acqua calda e riscaldare casa. Graverebbe su chi ha optato per la svolta green per ridurre i consumi, i costi in bollette a salvare il pianeta. Le famiglie con pompe di calore e piastre ad induzione potrebbero ritrovarsi senza possibilità di cucinare e al freddo.
Indicazioni e decisioni, non combaciano: c’è solo grande confusione
Il Governo italiano e l’Unione Europea spingono da diversi anni verso l’elettrificazione delle case abbandonando completamente il gas e la dipendenza dalla Russia. Il Ministro della Transazione Ecologica Cingolani ha, pochi giorni fa, suggerito ai cittadini di installare pompe di calore in sostituzione delle caldaie per rendersi autonomi.
La Commissione Europea, poi, ha dichiarato che entro il 2027 si dovranno abolire i Bonus per le caldaie e, entro il 2040, far sparire il metano da ogni casa. Parliamo di 17,5 milioni di abitazioni in Italia su un totale di 26 milioni. Significherebbe eliminare 32 miliardi di metri cubi di gas all’anno.
Un traguardo importante, dunque, ma cosa accade ora? Si prospetta la riduzione della corrente elettrica, una decisione che mina gli obiettivi di elettrificazione. La soluzione, secondo, Bani, potrebbe essere quella di garantire una potenza minima a chi ha le pompe di calore per garantire riscaldamento e acqua calda nonché la possibilità di cucinare.