Pensione minima a 1.000 euro: Berlusconi pensa soprattutto ad una categoria

Tra i punti salienti della campagna elettorale di Berlusconi la pensione minima a 1.000 euro. Nonostante la fattibilità della proposta sia dubbia, il pensiero del politico va principalmente in una direzione.

A chi penserà Silvio Berlusconi quando parla di pensione minima di mille euro da erogare ai cittadini economicamente svantaggiati?

pensione minima
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Il 25 giorno sarà il giorno in cui gli italiani dovranno esprimere il proprio pensiero e votare. Di parole ne sono state dette tante e molte altre arriveranno; ogni partito vuole riuscire ad accaparrare il più elevato numero di voti. Eppure tanti italiani sono ancora in confusione, incapaci di capire a quali promesse credere e quali riconoscere come utopie irrealizzabili. Reddito di cittadinanza sì o no, Legge Fornero o nuovi scivoli pensionistici, interventi strutturali per l’aumento di stipendi e pensioni oppure rattoppi temporanei. Sembra che le tematiche affrontate in campagna elettorale siano precise e comuni ai partiti ma, in realtà, comprendere e riconoscere le conclusioni a tante problematiche rimane difficile. Prendiamo, ad esempio, l’annuncio della pensione minima a 1.000 euro.

Ottimo, ma con quali soldi? Quelli dell’RdC è una delle risposte date. E cosa farà la gente rimasta senza sostegno al reddito? Mentre rimaniamo con i dubbi cerchiamo di capire a chi tra i beneficiari va il pensiero di Berlusconi.

Pensione minima a 1.000 euro, chi troviamo tra i beneficiari

Silvio Berlusconi ha le idee chiare. La pensione minima dovrà essere erogata a quelle donne che hanno faticato una vita intera e non hanno mai ricevuto uno stipendio. Parliamo delle mamme e delle nonne che hanno deciso di occuparsi della cura della famiglia piuttosto che intraprendere una carriera lavorativa.

Le casalinghe hanno gli stessi diritti di altre persone con basso reddito di ricevere la ricompensa per il lavoro svolto, un’occupazione diversa, che non prevede contributi ma che spesso richiede di mettere da parte sé stessi per gli altri. Secondo Berlusconi questa categoria di persone ha diritto ad una vecchiaia dignitosa e di conseguenza anche alle casalinghe (e casalinghi?) verrà erogata la pensione minima di 1.000 euro per 13 mesi (se mai si potrà fare).

Una pensione per casalinghe esiste già

Vorremmo avere una sfera di cristallo per sapere chi vincerà le elezioni e, qualora la risposta risultasse essere “Berlusconi”, se la pensione minima a 1.000 euro verrà mai attuata. Non possiamo leggere nel futuro ma possiamo far presente che già oggi esiste la possibilità per le casalinghe e casalinghi di ricevere una pensione.

Il trattamento fa riferimento ad un apposito Fondo previdenziale istituito nel 1997 coperto dai contributi versati dagli iscritti. Possono iscriversi persone di ambo i sessi di età compresa tra 16 e 65 anni che svolgono un lavoro in famiglia non retribuito che prevede la cura dei componenti e l’assunzione di responsabilità senza vincoli di subordinazione.

Gli iscritti, poi, non devono essere titolari di pensione diretta, non devono prestare attività di lavoro autonomo o dipendente né attività part time. La domanda di iscrizione va presentata al portale dell’INPS. Una volta completata la procedura si potrà cominciare con i versamenti mensili di importo minimo di 25,82 euro che vale 1 mese di contribuzione.

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