Tante notizie ma poche certezze: poliomielite è allarme oppure no? Facciamo il punto della situazione.
Le continue notizie sul ritorno della Poliomielite potrebbero suscitare paura. La poliomielite è una malattia molto grave ma fortunatamente molte persone sono già vaccinate. Ecco cosa sta realmente succedendo.
La poliomielite è una malattia dagli esiti anche tragici, che venne scoperta alla fine del 1700. In Europa comparve verso il 19esimo secolo e subito dopo anche negli Stati Uniti. Ci sono state varie epidemie di Polio, con picchi soprattutto negli anni ’50.
La malattia è causata da tre tipi di polio-virus e appartiene al genere enterovirus. Chi viene colpito, si trova in breve tempo con il sistema nervoso compromesso. Ciò può portare anche a paralisi, totale o parziale e tetraplegia. Nella sua forma più grave, la Polio blocca tutte le funzioni vitali, compresa respirazione e deglutizione. Per curare questi sintomi vennero usati – soprattutto negli anni 50 – i “polmoni d’acciaio”, che forse in molti ricordano.
La malattia, grazie alla vaccinazione di massa, è stata quasi debellata del tutto. Gli ultimi casi in Italia risalgono al 1982. Ma allora come mai la malattia sta tornando a colpire le popolazioni? Attualmente si registrano casi a New York, in Israele e nel Regno Unito. Cerchiamo di capire se siamo di fronte ad una nuova epidemia oppure no.
Poliomielite è allarme oppure no? Ecco la situazione attuale e cosa dicono gli esperti
I recenti casi di infezione da Polio nei Paesi sopra descritti hanno innescato un’allerta nel mondo scientifico. La malattia, seppur in rari casi intorno all’1%, dà la paralisi. È anche vero che – secondo quanto riporta l’ISS – “il 5-10% sviluppa una forma di meningite asettica, il restante 90% circa sperimenta solo sintomi simili a una influenza e ad altre infezioni virali”.
Infatti al momento non sono ben chiare le motivazioni per cui in alcune persone si manifesti la forma grave. Molto probabilmente a causa di una immunodeficienza o di una condizione momentaneamente a rischio. Come ad esempio la gravidanza o la mancanza delle tonsille.
I nuovi casi stanno a indicare che il Virus ha comunque trovato soggetti più deboli e dunque non è debellato completamente, come forse si credeva. Tanto più che l’OMS ha dichiarato subito l’emergenza e sta esortando tutti coloro che non l’avessero ancora fatto a vaccinarsi.
Sempre secondo l’ISS, comunque, “il contagio avviene per via oro-fecale, attraverso l’ingestione di acqua o cibi contaminati o tramite la saliva e le goccioline emesse con i colpi di tosse e gli starnuti da soggetti ammalati o portatori sani“, dunque la vaccinazione serve per evitare che in una percentuale di soggetti si manifesti la forma grave.
La malattia, infatti, colpisce in prevalenza i bambini nella fascia 3-5 anni, e ovviamente le categorie più a rischio come gli immunodepressi.
In Italia, però, il vaccino anti-polio è obbligatorio per tutti i bambini da zero a 16 anni, e la copertura nel nostro Paese è arrivata al 95%.
Dunque solo una minima parte di popolazione è potenzialmente più esposta al Virus. L’invito dell’OMS infatti si rivolge a chi non ha effettuato mai la vaccinazione. Ricordiamo anche, come abbiamo raccontato in un articolo pochi mesi fa, che anche il virus del vaccino può scatenare una “pandemia”.
Dunque l’attenzione c’è e deve rimanere alta, ma per il momento, con il 95% di persone vaccinate – almeno in Italia – non dovrebbe esserci il pericolo di una nuova ondata di malati gravi di Polio. Ricordiamo che nel Regno unito la vaccinazione ha coperto il 91% della popolazione.
Le dichiarazioni contrastanti degli esperti
Secondo Matteo Bassetti, il noto virologo, siamo di fronte ad un’emergenza. Egli afferma in un tweet infatti, senza mezzi termini, quanto segue. “Eravamo a un passo dall’eradicazione della polio, ma i recenti casi rappresentano un campanello d’allarme. Chi non si è o non ha vaccinato i propri figli dovrebbe farlo. Ignoranza, malafede e disinformazione rischiano di farci tornare indietro di 70 anni…davvero incredibile”.
Al tempo stesso, però, ci arriva un’altra considerazione, dichiarata dal virologo Giovanni Maga, direttore dell’Istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia. “il rischio di una recrudescenza di casi di polio non è estremamente elevato. Sappiamo però che si tratta di un virus che può diffondersi. Nei nostri Paesi dove la vaccinazione è obbligatoria da anni, il pericolo è limitato. Ma è chiaro che se ci sono segmenti di popolazioni o aree del mondo in cui il livello di immunizzazione è basso, i focolai non si possono escludere“.
Anch’egli concorda sul fatto che sia meglio vaccinare i soggetti che ancora non hanno ricevuto l’immunizzazione. Almeno dove si stanno verificando i casi.