Pellet: la truffa arriva anche tramite SMS, ecco a cosa fare attenzione

In questo periodo di crisi energetica che preoccupa gli italiani c’è chi si approfitta creando una nuova truffa sul pellet tramite SMS.

Stiamo vivendo mesi difficili non solo in Italia ma anche all’estero questo perché la crisi energetica riguarda tutto il mondo.

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E pensare che alcune persone in questo periodo così delicato possano approfittare di chi è in difficoltà fa star male tutti. Parliamo delle truffe che in questo momento hanno argomento il pellet.

Pellet: la truffa arriva anche tramite SMS, ecco a cosa fare attenzione

Le truffe sul pellet ormai si stanno diffondendo a macchia d’olio. Anche la nostra Redazione ha ricevuto molte mail sull’argomento tanto da decidere di aprire una nuova sezione: “Segnalazione truffe”.

A tal proposito raccontaci una truffa subita o se si ha il dubbio di vivere una situazione di raggiro o frode. Il team si avvale di Esperti che potranno consigliare cosa fare per tutelarsi. Inviare una mail con i propri dubbi o quesiti qui: Segnalazione truffe.

Una delle ultime truffe avente come argomento il pellet è stata la truffa sul web per chi compra pellet: attenzione ai siti utilizzati per l’acquisto.

Oggi invece raccontiamo di come la classica truffa tramite SMS Il cosiddetto smishing) è stata adattata per truffare ignari utenti alla ricerca di un metodo alternativo per riscaldare le case e risparmiare sulle bollette.

Come funziona la truffa

Oltre alla classica truffa e-commerce, ovvero il mancato invio della merce comprata dopo il pagamento da parte dell’utente, ora i truffatori “inserisco” la pressione psicologica.

Utilizzando tecniche specifiche per manipolare e convincere il compratore la truffa via SMS si basa su diverse fasi connesse tra loro.

Il cliente visita un sito conosciuto con indirizzo, telefono, partita IVA e altre informazioni, che funziona da garante (in inglese escrow) per trovare un’offerta sul pellet. Di solito il costo dipende da quanti quintali si ordinano; quindi, può variare tra i 500 e gli 800 euro. Inserisce i dati acquista la merce.

A questo punto, arriverà un messaggio sulla chat del sito che comunica che, per esempio, bisogna rettificare l’indirizzo di spedizione. Il cliente si collega in chat e scatta la trappola.

Il truffatore telefona, ovviamente ha i nostri dati, chiede di rettificare l’indirizzo di consegna e facendo finta che non ha visto la risposta in chat. Quindi, il truffatore avverte che via SMS arriverà un link per cambiare i dati.

Il cliente clicca sul link facendo scattare la trappola. Infatti, il link porta su un sito “civetta” dove inserire le credenziali. Infine, il criminale riaggancia il telefono rubando in questo modo le credenziali e sbloccare il pagamento incassando sul proprio conto i soldi.

Cosa fare per evitare le truffe

Per prima cosa, se si capisce che si tratta di una truffa durante ma anche dopo, senza vergogna, è importante denunciare alla polizia postale. Si consiglia anche di inviare una copia della denuncia al sito e-commerce con la dichiarazione di non rilasciare il pagamento.

In casi estremi, rivolgersi a un avvocato soprattutto se il sito prende “sotto gamba” la denuncia.

Inoltre, verificare che stiamo parlando veramente con l’e-commerce, la banca o una finanziaria e soprattutto non dare mai i recapiti telefonici o qualsiasi altro dato personale.

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