La fibromialgia è una malattia che compromette la qualità della vita di chi ne soffre, ma non è collegata alle percentuali di invalidità.
Le donne hanno una probabilità più elevata, rispetto agli uomini, di svilupparla: si stima che in Italia ne soffrano circa 2 milioni di persone.
Le sue cause non sono ancora chiare, e complessa può essere la valutazione clinica. Per questi motivi non è inserita tra le patologie invalidanti riconosciute dall’Inps, né è ancora presente nei Livelli essenziali di assistenza (LEA). Nonostante qualcosa stia lentamente cambiando- nella legge di Bilancio 2022 è stato istituito un fondo da 5 milioni di euro per lo studio, la diagnosi e la cura di questa patologia- richiedere l’invalidità collegata alla fibromialgia può rivelarsi un percorso piuttosto lungo e complesso. Probabilmente da portare avanti a suon di ricorsi e battaglie giudiziarie. Una sentenza del Tribunale di Termini Imerese, risalente a novembre 2021, ha infatti riconosciuto a una paziente la percentuale di invalidità pari al 76%, oltre l’assegno mensile.
La strategia legale ha fatto ricorso al principio dell’analogia: la fibromialgia è stata associata all’artrite reumatoide, per cui l’Inps riconosce una certa percentuale di invalidità, a seconda della stadio della malattia.
Fibromialgia e invalidità: il quesito
Una lettrice ha inviato il seguente quesito: “Buonasera, ho 63 anni, un’invalidità all’80%, ho circa 4 anni di contributi da domestica. Ho la 104, la fibromialgia ed altre patologie. Devo aspettare i 67 anni per l’assegno sociale? Anche perché non sono più in grado di svolgere tutto quello che c’è da fare in casa. In più non ce la faccio a camminare per via di un enfisema. Grazie, attendo risposta.”
Come funziona l’assegno sociale
L’assegno sociale viene riconosciuto ai cittadini in difficoltà economiche al compimento dei 67 anni: dal 1996 ha infatti sostituito la pensione sociale.
Per poter ottenere questa prestazione economica è necessario essere in possesso dei seguenti requisiti, oltre a quello anagrafico:
- reddito inferiore alle soglie previste dalla legge;
- residenza effettiva in Italia;
- cittadinanza italiana (o altre situazioni equiparate);
- soggiorno continuativo e legale in Italia per 10 anni.
I cittadini comunitari devono risultare iscritti all’anagrafe del comune di residenza. Mentre i cittadini extracomunitari devono avere il permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo. Il diritto a ottenere l’assegno sociale viene verificato sul reddito personale per chi non è coniugato, oppure sul cumulo del reddito del coniuge per chi è sposato. Questa prestazione ha carattere assistenziale, per cui non può essere riconosciuta se si vive all’estero. L’importo dell’assegno sociale per il 2022 è di 468,11 euro per 13 mensilità.
Fibromialgia e invalidità: cosa fare
In merito alla richiesta della nostra lettrice, se le patologie di cui soffre sono gravi e le impediscono di svolgere le normali azioni quotidiane, può rivolgersi al suo medico di base per una valutazione del suo stato clinico e avviare la pratica presso l’INPS per l’indennità di accompagnamento. Considerando che alla fibromialgia si aggiungono anche l’enfisema e ulteriori patologie.
Per quest’anno l’importo dell’indennità è di 525,17 euro e spetta per 12 mensilità senza limite di reddito. Altrimenti, con soli 4 anni di anzianità contributiva, deve attendere i 67 anni previsti per l’assegno sociale.
Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.