Le mille lire erano parte della nostra valuta fino al 2002, anno in cui l’euro divenne la moneta ufficiale italiana.
Quando l’euro entrò nelle nostre case in molte pensarono di conservare una moneta di ogni taglio per ricordare nel tempo la vecchia valuta.
Ancora oggi molti si ritrovano con monete o banconote del vecchio conio che hanno un mercato collezionistico molto particolare. Ma, ad esempio, la mille lire che valore può avere oggi?
Mille lire: tra nostalgia e rendimenti ecco quanto può valere
Le banconote erano in totale 7 con le seguenti valute: 500.000 (Raffaello); 100.000 (Caravaggio); 50.000 (Bernini); 10.000 (Volta); 5.000 (Bellini); 2.000 (Marconi).
Per rappresentare le mille lire dal 1990 al 1998 fu scelta Maria Montessori perché era la donna più importante del XX secolo. Medico, filosofa, educatrice, pedagogista, neuropsichiatra infantile, scienziata conosciuta in tutto il mondo soprattutto per il suo metodo didattico adottato in molte scuole sia italiane sia estero.
Questa banconota se conservata in buone condizioni può essere valutata anche 200 euro. La versione precedente, ossia le 1.000 lire con il volto di Marco Polo, stampata dal 1982 al 1990, invece, può valere anche 230 euro, purché l’esemplare sia conservato in buone condizioni.
Le banconote per essere valutate dai collezionisti devono essere perfette, quindi senza strappi, piegature o scritte. Le banconote in ottime condizioni si dicono in Fior di Stampa, perché è come fossero appena stampate dalla Banca d’Italia.
Però il valore di una banconota dipende anche dal numero di serie. Infatti, sono molto apprezzati i tagli della prima serie che iniziano con AA e terminano con la lettera A. Oppure numeri particolari, per esempio, numeri in sequenza a 1 a 6 o per sei volte lo stesso numero.
Anche le monete possono avere valore
Ma non solo le banconote possono avere un valore economico ma anche le monete. Per esempio, quella coniata per le celebrazioni del centenario di Roma Capitale, nel 1970, se in perfette condizioni può valere anche 500 euro.